14 Ottobre 2020
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AMARONI, LA “CITTÀ DEL MIELE” CHE “ADDOLCISCE” IL FUTURO
Esempio da seguire, per poter migliorare sia l’economia, l’immagine e per aumentare le tipicità regionali, giocandoci quella partita del “made in Italy” a livello internazionale
di Gianpiero TAVERNITI
AMARONI (CZ) – 14 OTTOBRE 2020 – Nel catanzarese, in provincia di Catanzaro, si trova un paesino, collocato su una vasta zona collinare , ai piedi del monte Carbonara, dove si possono ammirare paesaggi rurali mozzafiato, ma anche la maestosità del Golfo di Squillace.
Un paesino che nella sua economia trainante, rispecchia etimologicamente il contrario del proprio nome, stiamo parlando di AmaronI “La Città del Miele”.
Centro dalle lontane origini, addirittura preistoriche, i cittadini amaronesi discendono dal vecchio borgo denominato “Majurizzuni”, anticamente Majorizonis, derivante da maju (sambuco) e rizuni (derivante dal greco grossa radice).
Certe le lontane origini magno greche, certificate in tantissimi termini dialettali amaronesi, ci sono diverse narrazioni che riferiscono che questo centro si sarebbe formato in seguito a insediamenti di colonie provenienti dalle marine che minacciate dalle incursioni saracene , trovavano sicurezza su questi altopiani o addirittura da insediamenti di monaci basiliani, scappati dall’oriente in seguito alla violenza iconoclastia che imperversava in Palestina, Egitto e Siria.
Sono diverse le tesi sull’origine di Amaroni, del lontano passato, ma focalizzando il presente e meglio il futuro che verrà non possiamo che non elogiare i diversi apicoltori che con la loro tenace e continua attività produttiva, hanno dato un serio e importante indirizzo a questo centro catanzarese, facendolo diventare la città del miele.
Giusto miele, tanti piccoli e medi imprenditori e milioni di api operaie che con il loro lavoro certosino e perfetto, producono il dolcissimo miele, frutto di raccolto di polline e nettare nelle varie distese collinari e marine, con la loro funzione, hanno notevolmente aumentato l’impollinazione naturale portando beneficio al territorio tutto, sia in salubrità che in bontà dei prodotti agricoli della zona.
Troviamo diversi tipi di miele, svariamo da quello di arancio, all’eucalipto, al millefiori classico, a quello di sulla e al completo e nutriente castagno, mieli di pregevole fattura, che hanno dato una certa identità ad un paesino e che allo stesso tempo hanno aiutato l’economia, migliorando l’immagine del territorio e della Calabria, che di fatto ha da diverso tempo il piccolo centro di Amaroni, nel grande panorama settoriale italiano delle città del miele, in compagnia della sorella calabrese reggina di Rizziconi.
Che dire, Amaroni, di sicuro è un esempio da seguire, per poter migliorare sia l’economia, l’immagine e per aumentare le tipicità regionali, giocandoci quella partita del “made in Italy” a livello internazionale, consci da calabresi che in ogni angolo di questa meravigliosa terra di Calabria, troviamo tanti tesori che potenzialmente, potrebbero addolcirci il futuro a noi e alle nuove leve che vivranno questa ricchissima terra.