VIRUS, LIEVE AUMENTO DEI POSITIVI IN ITALIA
Il bollettino nazionale di oggi: 23.232 nuovi contagi con 189mila tamponi, I morti sono 853
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 24 NOVEMBRE 2020 – Oggi si registrano 23.232 casi, in leggero aumento rispetto a ieri ma con 40mila tamponi in più. Purtroppo accompagnati da 853 decessi, il dato più alto della seconda ondata. Lo ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, al punto stampa al ministero sull’analisi della situazione epidemiologica.
Ieri si erano registrati 22.930 nuovi casi con 148.945 tamponi. Le vittime erano state 630. In totale hanno perso la vita 51.306 persone.
“Oggi 188.659 tamponi – ha spiegato Rezza – ed è diminuita la proporzione di positivi sul totale dei tamponi. Però brutto dato dei decessi, 853, in aumento di 200 rispetto a ieri. Un numero purtroppo alto. Come sappiamo anche quando tendono a diminuire i nuovi casi grazie all’impatto delle misure prese gli indicatori che calano per ultimi sono proprio quelli relativi al sovraccarico delle terapie intensive e al numero dei decessi.
C’è cauto ottimismo perchè diminuiscono i positivi, controbilanciato da questi numeri sui decessi, sappiamo che gli effetti di questa lunga scia si vedranno per diverso tempo”.
Rezza ha chiarito che “in quasi tutte le regioni abbiamo una diminuzione dei casi molto forte”. Nei dati “c’è qualcosa di positivo ma anche qualcosa di negativo che necessita di tenere alta la guardia”, ha aggiunto.
A fronte del leggero aumento dei nuovi casi scende la percentuale positivi/tamponi: 12,31% quando ieri era al 15,4%. I guariti, oggi 20.837 (ieri 31.395), sono in tutto 605.330. In lieve rialzo, dopo che ieri per la prima volta si era registrato un -9.098, il numero delle persone attualmente positive: +1.537 per un totale di 798.386.
Secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli il rapporto positivi-tamponi a 12,31 per cento, “conferma una chiara riduzione della trasmissibilità. Le terapie intensive sono 6, i ricoveri 120 – ha aggiunto – Indubitabilmente questi indicatori vanno nella riduzione sperata, e servono per trovare ulteriore motivazione a perseguire tutta la strategia messa a punto”. Quanto all’alto numero di decessi, “purtroppo continueremo ancora per qualche giorno a pagare un prezzo collegato a un periodo in cui il virus circolava in maniera più massiva”.