29 Dicembre 2020
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SANT’ANNA HOSPITAL, LE PROPOSTE DI SAPIA PER EVITARE LA CHIUSURA
Il deputato 5 Stelle: “Partire dalla legalità, verificare situazione e nominare soggetto attuatore”
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 29 DICEMBRE 2020 – «In Calabria si deve poter fare eccellenza sanitaria nel rispetto delle regole. Questo è il messaggio da lanciare con forza, anzitutto al privato».
Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, in relazione alla vicenda del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, struttura finita al centro di una grossa inchiesta giudiziaria e ora a rischio di chiusura.
«Certamente – prosegue il parlamentare del Movimento 5 Stelle – va trovata una soluzione legale per garantire l’assistenza ai malati e il lavoro ai dipendenti della clinica. Tuttavia, bisogna essere chiari: in nessun caso si possono accettare deroghe alle norme in virtù di risultati chirurgici esibiti, il che è avvenuto per lungo tempo.
La magistratura sta aiutando la Calabria ad andare nella direzione della legalità e della normalità. Non possiamo apprezzare il lavoro della squadra del procuratore Nicola Gratteri e nel contempo ignorarlo, voltando lo sguardo davanti ai fatti ricostruiti».
«Le istituzioni pubbliche si trovano, dunque, davanti a un compito difficile: assicurare che i pazienti abbiano risposte e che i lavoratori non perdano il posto.
Questo, però, richiede – continua il deputato – un approccio diverso, responsabile e razionale, che deve essere orientato dalla legalità, la principale garanzia del diritto alla salute e al lavoro, come del corretto funzionamento dell’integrazione tra pubblico e privato.
Per quanto concerne il Sant’Anna Hospital, si dovrebbe sciogliere – conclude Sapia – il suo Consiglio di amministrazione e procedere con un commissariamento triennale della struttura, limitatamente alle prestazioni annuali erogabili in conto del Ssr, mediante ricorso a soggetto attuatore nominato dal commissario governativo Guido Longo.
Inoltre occorrerebbe restituire alla Regione Calabria i rimborsi illecitamente percepiti rispetto ai ricoveri nella inesistente Utic. Ancora, bisognerebbe verificare gli standard di dotazione organica e i requisiti di accreditamento della struttura, quindi definire i volumi prestazionali da erogare su base annuale, nonché i relativi budget.
A stretto giro ne parleremo con il commissario Longo».