VIRUS, LA CALABRIA PER ALTRI SETTE GIORNI IN “ZONA ARANCIONE”
Classificata a rischio alto
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 23 APRILE 2021 – Nel report dell’Istituto superiore di sanità-ministero della Salute le Regioni classificate a rischio alto di trasmissione di Sars-Cov-2 sono Calabria, Puglia e Sardegna.
La Calabria resta a come “titolo precauzionale non valutabile in modo attendibile per completezza” dei dati e per la circostanza è equiparata al rischio massimo.
La classificazione a rischio alto “per 3 o più settimane consecutive prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale”.
“L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,91. Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni e province autonome, di queste, 15 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di confidenza maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità”. Secondo l’ISS, è così.
RESTANO IN VIGORE LE SEGUENTI MISURE
SPOSTAMENTI–
Gli spostamenti fuori regione o verso un altro comune devono essere motivati sempre da comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e altre situazioni di necessità. Resta consentito il rientro presso la residenza, domicilio, abitazione e seconda casa (anche fuori regione, salvo provvedimenti restrittivi regionali).
Chi sarà munito delle certificazioni verdi potrà entrare e uscire dalla Calabria. All’interno del proprio comune resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”, dalle 22 alle 5. Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.
La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.
A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.
SCUOLE–
Il decreto dispone la didattica in presenza integrale fino alla terza media, mentre alle superiori si va dal minimo dal 70 al massimo del 100%. In linea di massima la presenza integrale (e il 50% alle superiori) è una norma non derogabile.
A meno che non ci siano casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica.
I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, anche con riferimento alla possibilità di limitarne l’applicazione a specifiche aree del territorio. Per le università l’indicazione del decreto è della ‘priorità’ alla presenza.
ATTIVITA’ DI RISTORAZIONE–
Ristoranti, pizzerie, pasticcerie e altre attività di ristorazione non potranno servire ai tavoli ma si limitano alla consegna a domicilio e all’asporto. In quest’ultimo caso è consentito fino alle 22.
Fino alle 18 per i bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice ATECO 56.3). È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti.
NEGOZI–
Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. Restano comunque chiusi cinema, teatri, sale bingo e centri scommesse.
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