CONCORSO LETTERARIO “CARO FABRIZIO …” ULTIMI GIORNI PER PARTECIPARE E VOLI DI SPERANZA CON “IL FALCO E L’ALTALENA”
Scadenza fissata il prossimo 30 aprile. Caterina Migliazza ai giovani: “Lasciarsi andare alla dolcezza del ricordo può essere vivifico”
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 24 APRILE 2021 – Ancora pochi giorni per partecipare e inviare un racconto alla nuova edizione del concorso letterario indetto dall’Associazione “Cercando Fabrizio e…” intitolato “Caro Fabrizio, ti racconto di un ricordo”, aperto a chiunque voglia esprimere e imprimere su carta un ricordo in forma scritta o illustrata. La data di scadenza per far pervenire i racconti è infatti il 30 aprile 2021 (farà fede la data dell’e-mail).
Il concorso giunto alla settima edizione è intitolato a Fabrizio ed è dedicato a chi lo ha conosciuto e a chi, pur non conoscendolo, ne è diventato amico grazie al racconto e alle testimonianze della sua storia. Per scaricare il bando completo www.fabriziocatalano.it oppure
Questa settima edizione si sta rivelando sicuramente la più difficile da quando è iniziato il concorso, e questo soprattutto da un punto di vista emotivo a causa della pandemia di Covid-19.
La prima a rendersi conto della complessità della situazione è Caterina Migliazza, madre di Fabrizio, originaria di Girifalco e presidente dell’Associazione Cercando Fabrizio e…
«Il periodo che stiamo vivendo tutti, e penso soprattutto ai giovani e a quello che hanno dovuto rinunciare in termini di aggregazione ed esperienze, non accende immediatamente creatività e vena.
Lezioni in DAD, o anche lo stesso smartworking, non conciliano certo con i momenti di riflessione. Anzi.
Sono però convinta – continua Migliazza – che proprio per questo possa essere salutare, direi vivifico, lasciarsi andare alla dolcezza di un bel ricordo. La memoria è davvero qualcosa di prezioso, qualcosa capace di aiutare a creare dei punti fermi su cui eventualmente ricostruire e ripartire.
La scrittura è uno strumento potente,perché con essa ci si può prendere cura proprio di quella memoria e quindi di noi stessi. Voglio quindiringraziare coloro che si sono presi del tempo per sé e hanno voluto regalare a noi i loro ricordi.
Spero che questi primi giorni di primavera di fatto di nuova apertura ispirino soprattutto i più giovani: noi davvero contiamo di leggere quanti più ricordi possibili».
E la centralità del ricordo sarà una volta di più ribadita dalla stessa Caterina Migliazza durante la diretta Facebook in programma lunedì 26 aprile alle ore 18 sulla pagina della Biblioteca di Collegno dove verrà presentato il suo libro “Il falco e l’altalena”.
Un appuntamento che Caterina Migliazza lancia così: «La pandemia ha ridotto i momenti di condivisione per cui occasioni come queste sono davvero preziose per sottolineare al maggior numero di persone possibile quanto sia terapeutico il racconto di una memoria personale, anche quando questa assume la forma di una favola.
Nel libro che presento c’è un avvincente alternarsi di momenti gioiosi e di sprofondamenti nella disperazione, ma è soprattutto il racconto di una speranza che, nonostante tutto, continua a dondolare e che spera di poter volare alto come un falco.
È il racconto che io rivolgo a mio figlio».
Alla presentazione del libro ci saranno oltre al sindaco di Collegno Francesco Casciano e l’Assessore alla Cultura Matteo Cavallone anche l’editore Enrico Cavallito e la blogger
letteraria Loredana Gasparri.
L’Associazione “Cercando Fabrizio e…” sin dalla sua nascita, da quando Fabrizio è sparito ad Assisi, dove frequentava il secondo anno di un corso di musicoterapia, si propone di continuare le ricerche di Fabrizio Catalano, e di tutte le altre persone scomparse.
L’Associazione sostiene e dà voce ai familiari di chi non si trova più, per contrastare l’oblio e l’indifferenza, per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, al fine di ottenere collaborazione, sostegno, strumenti normativi e operativi adeguati.
(Secondo il dato più aggiornato contenuto nella relazione del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, in Italia, dal 1° gennaio 1974 al 31 dicembre 2020, sono 62.842 le persone italiane e straniere ancora da rintracciare e 2618 sono i cadaveri senza nome che giacciono negli obitori, di cui 1676 connessi al fenomeno migratorio- dati suscettibili di aggiornamento).