30 Giugno 2021
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PREFETTO CATANZARO: TROPPE INTIMIDAZIONI AI COMUNI, POCHE DENUNCE
Vertice ieri a Catanzaro tra forze dell’ordine, l’Anci, l’Università Magna Grecia e il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri
di REDAZIONE
CATANZARO – 30 GIUGNO 2021 – La Calabria si conferma al quinto posto nella classifica degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali (54 nel 2019 e 51 nel 2020) con un trend che vede nel primo semestre dell’anno in corso 12 episodi a fronte dei 14 registrati nello stesso periodo del 2020. A questo si aggiunga il dato relativo agli enti locali in atto sciolti per mafia nel 2021, 15.
Sono i dati forniti dal prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta in occasione della Giornata di studio sul tema “Atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. Strategie di prevenzione e contrasto, in un quadro di leale collaborazione interistituzionale”.
All’iniziativa, che sarà seguita da una serie di altri appuntamenti con soggetti e rappresentanze della società civile, in particolare il mondo della scuola, hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine, l’Anci, l’Università Magna Grecia e il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, che ha concluso i lavori.
Pochi, meno della metà, i sindaci presenti (12 rispetto ai 30 invitati). Il prefetto Cucinotta ha insistito molto sul tasto della denuncia. “L’impatto è pesante – ha detto -, anche se la Calabria si colloca al quinto posto sia nel 2019 che nel 2020 a livello nazionale. Questo non ci fa stare tranquilli se lo associamo soprattutto ai comuni sciolti per mafia che sono anche questi un numero consistente.
Quello che dobbiamo dire è che spesso non c’è la denuncia e i numeri sono bassi perché c’è scarsa collaborazione”.
“Gli amministratori sono parte del territorio – ha sostenuto ancora il prefetto – e costituiscono l’elemento più a maggiore contatto con la popolazione, quindi ne devono recepire le istanze e devono essere pronti a denunciare laddove le istanze abbiano il carattere di una minaccia all’affermazione della legalità.
Ci vuole una forte consapevolezza e una forte presa di coscienza della necessità della denuncia, così come affermato dal Ministro dell’Interno lo scorso anno in occasione della riunione dell’osservatorio nazionale.
La Calabria è un territorio fragile che ha bisogno di essere supportato e noi siamo qui proprio per questo”.