VIRUS, IL SINDACO ALLA REGIONE: «VALUTARE CONDIZIONI PER DICHIARARE AMARONI “ZONA ROSSA”»
Proseguono senza sosta gli screening sulla popolazione. Eseguiti 180 test molecolari, saranno processati nel più breve tempo possibile. Amministrazione vara Campagna acquisto tamponi e Dpi. Istituito anche Comitato Volontari
di Franco POLITO
AMARONI (CZ) – 31 DICEMBRE 2021 – «Visto il costante aumento delle positività riscontrate tra i nostri concittadini, ho trasmesso con posta certificata al Dipartimento Protezione Civile della Regione Calabria richiesta di valutare o meno se ci sono i presupposti per dichiarare il comune di Amaroni “Zona Rossa”».
Lo rende noto il sindaco Luigi Ruggiero.
Tutto ciò mentre prosegue senza sosta l’ attività di monitoraggio e di profilassi per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini.
«Anche ieri mattina – aggiungono dall’amministrazione comunale – sono stati eseguiti 180 tamponi molecolari, che saranno processati nel più breve tempo possibile».
Un ringraziamento va a quanti, da giorni, lavorano incessantemente nell’interesse esclusivo della comunità amaronese, mettendo a nostra disposizione, ancora una volta, il loro tempo, la loro competenza, la loro professionalità: Francesca Iapello, Lisa e Maria Grazia Vonella, Emilia Cutullè, Lia Congiusta, Pietro Gualtieri e tutti i volontari della Protezione Civile, gli altri componenti il Coc e i dipendenti comunali».
Nel frattempo gli amministratori hanno varato una Campagna per l’acquisto di tamponi e dispositivi individuali di protezione.
Sono tanti gli amaronesi, e non solo, che stanno contattando l’Amministrazione perché vogliono dare il proprio contributo ed essere parte attiva in questo particolare momento.
Tra le altre cose, su iniziativa dell’ex sindaco Arturo Bova, è stato istituito un Comitato Volontari Amaroni con lo scopo di sostenere (con aiuti economici e assistenza materiale) chi, soprattutto anziani e fragili, è rimasto coinvolto nel dramma.
«Crediamo – ripete il sindaco Ruggiero – che in questo preciso istante di emergenza sanitaria, la precedenza assoluta l’abbia il tracciamento dei numerosi casi di persone risultate positive che molto spesso sono asintomatici.
Necessitano quindi tamponi antigenici per ripetere screening di massa.
Ne abbiamo acquistato altri 400, ma crediamo non siano sufficienti per fare un lavoro continuo di tracciamento».
Ruggiero conclude ricordando che «oltre ai tamponi necessitano dispositivi di protezione individuale (tute, guanti, mascherine ecc) per gli operatori sanitari che effettuano i tamponi».