VENERDÌ SANTO AD AMARONI, LA “CHIAMATA” DELLA MADONNA STRAPPA LE LACRIME AI FEDELI
Don Roberto Corapi: “La croce è dono per tutti noi, non la si sceglie”
di Franco POLITO
AMARONI (CZ) – 16 APRILE 2022 – Venerdì Santo nella “Cittadina del Miele”: la solenne “chiamata” della Madonna ha scatenato il pianto dei fedeli.
Un bagno di folla, riunita per la tradizionale rito, ha assistito alla predica dell’arciprete don Roberto Corapi per la prima volta nella comunità amaronese.
Tre momenti molto forti e sentiti con una catechesi, la sua, originale, molto attuale, che arriva dritta al cuore dei presenti e che fa versare lacrime di emozioni: il momento della presentazione della croce, legno di amore, legno di benedizione.
«Penso stasera – ha sottolineato don Roberto – alle tante croci che ogni giorno l’uomo porta sulle proprie spalle.
La croce è dono per tutti noi, non la si sceglie. Facciamo attenzione però a non dare noi con il nostre cattiverie croci da portare agli altri.
Condividiamo noi carissimi tutti la croce degli altri, solo così sarà più leggera. Come comunità non lasciamo gli altri da soli a portarla, non è giusto».
Viene, quindi, chiamato Gesù Ecce Homo, trasfigurato dai nostri peccati, dal nostro egoismo e dal nostro orgoglio.
Poi è la volta del crocifisso. Il sacerdote parla con lui, tra le braccia sue. Il dialogo è a nome di tutti.
È un dialogo di amore in cui don Roberto invoca il dono della pace per il mondo intero.
Tra canti e preghiere infine il grido del “vieni, o Maria” diventa un grido di dolore e di amore.
A Maria Addolorata don Roberto ha voluto consegnarle tutte le mamme sofferenti e provate.
A Lei don Corapi ha voluto consegnare tutto il dolore che sta vivendo il mondo intero con un forte monito che è quello di ritornare ad amare Gesù, il figlio di Dio che muore per salvare l’uomo di oggi corrotto e peccatore.
«Senza Gesù non si va da nessuna parte», ha ammonito don Roberto.
Che, al culmine di una catechesi intrisa di pathos, dà il via alla processione di Gesù morto e della Vergine Addolorata per le vie del paese, la prima dopo un periodo di pandemia e di sofferenza.