“PROMONTORIO TRA TERRA E MARE”, STALETTÌ E LO SVILUPPO DEL TERRITORIO CON LA VALORIZZAZIONE DEI LUOGHI CASSIODOREI
La sostenibilità è divenuta non un vezzo per fare politica, ma una necessità per garantire ai nostri figli un futuro in un ambiente sano e rispettoso della natura di cui l’uomo non è padrone ma compartecipe insieme a tutti gli altri straordinari attori che la compongono
di Salvatore CONDITO
STALETTÌ (CZ) – 20 AGOSTO 2022 – Nell’ambito della strategia di sviluppo sostenibile del Comune di Stalettì, il 17 agosto si è svolto un incontro di conoscenza, progettazione, pianificazione e confronto dal titolo “Promontorio tra terra e mare”, incentrato sullo splendido tratto di costa da Pietragrande a Copanello.
Hanno partecipato Chiara Raimondo, Presidente dell’Istituto di Studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria, Ilario Treccosti, Presidente dell’Ente “Parchi Marini” della Regione Calabria, Gabriella Pultrone, docente di Urbanistica alla Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Una piacevole “chiacchierata” introdotta dal Sindaco Alfonso Mercurio che ha ripercorso le tappe di questo cammino verso la sostenibilità dello sviluppo del territorio, rimarcando quanto l’azione amministrativa sia dedicata al raggiungimento di questo obiettivo.
Un incontro sulla storia e l’archeologia tra mare e terra di questo straordinario tratto di costa, tutelato non solo dal MIC con vincolo paesaggistico e tre vincoli archeologici puntuali, ma divenuta dal 2022 sede di due Zone Speciali di Conservazione, una marina e una terrestre, proprio per l’eccezionalità dei luoghi e delle sue biodiversità.
Non a caso, ha affermato Chiara Raimondo, il promontorio fu scelto nel VI secolo da Cassiodoro, l’uomo più illustre della storia di questa Calabria, come sede di quella che è considerata la prima Università d’Europa e dove tutt’oggi sono ben visibili, anche se non opportunamente valorizzate, le vestigia della Squillace bizantina (Santa Maria de Vetere), del monastero Vivarium (S. Martino di Copanello) con le vasche per l’allevamento dei pesci, dell’approdo marittimo a Caminia (Chiesetta di S. Maria di Panaja).
Ma cosa ne è oggi della bellezza che convinse Cassiodoro a fermarsi qui negli ultimi anni della sua vita? E soprattutto cosa ne sarà domani? Di questo hanno parlato Ilario Treccosti e Gabriella Pultrone, richiamando l’attenzione sulla necessità di pianificare il recupero del paesaggio del promontorio dal punto di vista urbanistico e ambientale.
Del coinvolgimento della popolazione, iniziando soprattutto dai più piccoli, le cui abitudini possono essere ancora educate al rispetto dell’immenso patrimonio culturale materiale e immateriale che è giunto fino a noi e che abbiamo il dovere di difendere e di rigenerare laddove la mano incauta e materialistica dell’uomo l’ha violentato e imprigionato per meri fini privati, non certo per il bene della comunità.
Il promontorio di Copanello sarà oggetto di un finanziamento dei CIS, da poco approvato, con la realizzazione di un percorso pedonale che permetterà il collegamento pedonale tra Copanello e la spiaggetta Lamia, con piazzole di sosta. I fondali saranno invece oggetto di un progetto pilota di ripascimento della poseidonia e di percorsi di archeologia subacquea.
Tante quindi le iniziative che stanno portando il territorio di Stalettì verso quella sostenibilità divenuta non un vezzo per fare politica, ma una necessità per garantire ai nostri figli un futuro in un ambiente sano e rispettoso della natura di cui l’uomo non è padrone ma compartecipe insieme a tutti gli altri straordinari attori che la compongono.