OPERAZIONE “NUOVA LINEA”, 22 PERSONE ARRESTATE NEL REGGINO
Chiesta interdizione per un anno per un dirigente del Comune
di REDAZIONE
REGGIO CALABRIA – 8 SETTEMBRE 2022 – Blitz dei carabinieri all’alba in provincia di Reggio Calabria.
In un’operazione contro la ‘ndrangheta denominata “Nuova linea” sono state arrestate, complessivamente, 22 persone, ritenute legate alla cosca Nasone-Gaietti di Scilla, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip distrettuale Sabato Abagnale su richiesta della Dda, diretta da Giovanni Bombardieri.
Per 18 delle persone coinvolte nell’operazione é stato disposto il carcere, mentre altre quattro sono finite ai domiciliari.
L’indagine nell’ambito della quale sono stati effettuati gli arresti rappresenta il seguito di altre inchieste contro le cosche di ‘ndrangheta di Scilla, cittadina ad alta vocazione turistica. Nell’inchiesta é coinvolto anche un dipendente del Comune di Scilla, per il quale la Dda ha chiesto l’interdizione per un anno dai pubblici uffici.
I carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione, hanno effettuato arresti e perquisizioni, oltre che a Scilla, a Villa San Giovanni e Bagnara.
Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa. Contestate anche estorsioni, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà degli incanti, detenzione e porto di armi da fuoco, tentato omicidio e trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante delle modalità mafiose.
Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati beni mobili ed immobili per un milione di euro.
Nel Comune di Scilla è in corso l’accesso antimafia, disposto nello scorso mese di agosto dal Ministro dell’Interno su richiesta del prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani.
L’attuale sindaco di Scilla è Pasqualino Ciccone, eletto nel 2020 con la lista civica “Scilla riparte”. Ciccone era primo cittadino anche quando Il Comune di Scilla venne sciolto per mafia nel marzo del 2018. Due anni dopo, Ciccone si era ricandidato a primo cittadino ed era stato eletto con il 97,84% dei voti.