LETTERE A TITO: TROVATA ESPISTOLA DEL 1994 DI VITO MAIDA, IL “PONTEFICE LAICO” DI SOVERATO
Libero nel pensiero ed umanista a 360 gradi non ancora valorizzato completamente
di Domenico LANCIANO (www.costajonicaweb.it)
BADOLATO (CZ) – 9 FEBBRAIO 2023 – Caro Tito, il compianto grande Poeta Vito Maida è nato a Soverato il 07 giugno 1946 ed è deceduto molto prematuramente il 18 dicembre 2004 a Catanzaro dopo una delicata operazione chirurgica.
Da quando non è più tra noi e che io sappia, poco o niente è stato fatto, a livello istituzionale (Scuola, Comune, Chiesa, ecc.) e associativo (Pro Loco, Teatro, ecc.) o di società civile (solo una piccolissima “Libreria di strada” sul lungomare nel 2019 a Lui intitolata) per valorizzare non soltanto la sua Poesia ma anche tutto ciò che, nella sua intensa esistenza, ha prodotto per descrivere e celebrare la Calabria pure con le sue canzoni, le stupende foto, le corrispondenze con numerosi personaggi, i suoi infiniti viaggi per eremi e spiritualità. Pare che il suo importante Archivio stia ancora al buio di un magazzino.
Nelle sue sudate carte, ci dovrebbe essere, tra tanto altro, un “commentario” umano e sociale che, nelle dovute proporzioni, somiglia ad alcuni scritti di Giacomo Leopardi.
1 – VITO MAIDA … “PONTEFICE LAICO” …
Che io sappia, nessuna delle sue brevissime poesie pare sia stata portata in una o più aule delle tante scuole di Soverato e dintorni all’attenzione degli alunni (nemmeno nei progetti di “Scuola-Territorio”).
E sì ch’Egli, il Grande Poeta, da bravo ed affettuoso maestro elementare, era stato generoso nell’evidenziare gli Autori locali, convinto che bisognerebbe conoscere prima le stanze di casa e poi il mondo esterno.
Non faceva altro (quasi per missione vocazionale e volontaria) che mettere in contatto tra loro persone e personaggi, specialmente pro Calabria, al fine di crescere il più possibile “insieme” per conoscere prima questa regione e poi il resto del pianeta.
La lettera del 1994 che qui evidenzio dimostra proprio questo suo essere elemento di utile e necessaria “interconnessione”… di divulgatore nato (e sempre a sue spese, cosa di non poco conto)!…
Era davvero un costruttore di ponti umanistici … un “Pontefice laico” assai prezioso e interessato unicamente alla crescita collettiva ed identitaria.
Libero nel pensiero ed umanista a 360 gradi, Vito Maida dovrebbe assurgere ad “eroe sociale” locale ed universale e in ciò sostenuto e portato avanti dalle Istituzioni, prima tra tutte la Regione Calabria che non può essere soltanto un gestore politico-amministrativo-finanziario, ma dovrebbe essere animatrice dell’ << Essere Calabria >> in Italia e nel Mondo, specialmente utilizzando i milioni di calabresi sparsi in ogni parte del globo.
Utopia? No, necessità!
2 – VITO MAIDA GRANDE POETA DI SOVERATO
Comunque, al di fuori di Soverato e grazie alla LA RADICE di Badolato (associazione e rivista), per come curata da Vincenzo Squillacioti (cofondatore e principale animatore del sodalizio fin dal 1991), Vito Maida ha avuto pubblicate postume quelle poesie che avrebbe voluto fossero “salvate”.
Infatti, nel maggio 2005, è uscita stampata dalla SudGrafica di Davoli Marina la prima pregevolissima raccolta intitolata “Spine e spighe” che, ad ogni buon fine, allego a questa “Lettera n. 448”.
Dico “prima raccolta” poiché un anno dopo, nel 2006, ho provveduto a mettere insieme le rimanenti poesie per inserirle con lungo commento nel quinto volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” dalla pagina 297 alla 382 con il titolo << VERSI ORFANI >>.
Cerca in << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-141-la-mia-eredita-sociale-e-in-omaggio-i-sette-volumi-del-libro-monumento/ >>.
Personalmente, conservo di Vito Maida (fin dal 1971 quando ho avuto il piacere, l’onore ed il privilegio di conoscerLo) una lunga serie di lettere (tutte manoscritte) che Lo descrivono in ogni suo aspetto, spesso anche molto privato …
Potrebbero contribuire a compilare una biografia umana, sociale ed artistica quale un personaggio come Lui dovrebbe avere, pure per dare maggiore lustro a Soverato e alla intera Calabria che Egli ha tanto cantato e descritto in modo davvero appassionato ed inimitabile.
E, finché sono in vita, perché, ad esempio, non intervistare i suoi più cari amici come i fratelli Matacèra (Pietro, Giacomo, Giovanni), Pietro Cilurzo, Angelo Laganà ed altri che hanno fatto parte del gruppo del nuovo folk “I FIGLI DI CALABRIA” il quale tanto ha significato in Italia e all’estero nella musica ma pure nella storia culturale del nostro territorio?
Non si perda tempo, quindi, si valorizzi al massimo possibile questo nostro “Eroe sociale”!
Un qualche studente universitario calabrese si faccia avanti a chiedere una tesi proprio su Vito Maida.
Un qualche professore di Scuole superiori o di Università affidi una tesi di Maturità o di Laurea proprio su questo personaggio che è un bene prezioso non soltanto della nostra Comunità ma dell’intera Umanità!
Ad essere volenterosi, ci sarebbero diversi modi di valorizzare un simile personaggio che è vissuto sempre con il culto dei Valori che farebbero Paradiso questo mondo, in particolare la nostra Calabria!
A tal fine, però, bisognerebbe affidare il suo Archivio ad una struttura culturale capace di socializzarlo al massimo possibile.
A tal fine potrebbe essere utile, ad esempio, qualche Biblioteca pubblica o scolastica di Soverato oppure la Biblioteca Vincenziana di Davoli Marina che sta dimostrando di essere assai efficiente.
Volendo si troverà modo e sede per far conoscere meglio Vito Maida. A tal fine mi sono messo in contatto con la sorella ottantenne.
3 – SI AFFIDI L’ARCHIVIO AD UNA BIBLIOTECA LOCALE
Ieri, giovedì 02 febbraio 2023 dalle ore 18.26 per quasi 20 minuti, ho parlato con Teresa, unica sorella rimasta delle due avute, dal momento che l’altra, Carmela, è scomparsa tempo fa.
Tra tanto altro, abbiamo parlato dell’Archivio ancora inutilizzato del fratello Vito, perché è tuttora depositato in un magazzino di famiglia.
Mi ha assicurato che ne avrebbe parlato con i nipoti Maria e Francesco, figli di Carmela. Oltretutto la famiglia dovrebbe affrontare pure l’eventuale usufrutto condiviso dei diritti d’Autore delle Opere di Vito Maida (canzoni, poesie, foto, altri testi come il ricchissimo epistolario, ecc.) a meno che non li vogliano cedere alla struttura cui affideranno l’Archivio.
Sarebbe utile affidare ad un’unica Biblioteca pubblica, come ad esempio la Vincenziana di Davoli, alla quale io stesso sarei disposto ad affidare quanto ho di Vito. In tal senso pregherei i comuni amici a fare altrettanto, di modo che il “patrimonio” di memoria non venga disperso ma trovi in un’unica struttura la sua valorizzazione, come eredità sociale alle presenti e alle future generazioni.
Ti terrò aggiornato su ciò.
Tra le altre cose, si tratterebbe pure di tramandare la musica di Vito e dei “Figli di Calabria” ormai entrati nella cultura sociale non soltanto regionale … un patrimonio ideale e identitario che dovrebbe essere utilizzato e portato avanti dalle giovani generazioni. Come vedi, è interesse di tutti valorizzare quanto ti sto evidenziando.
4 – UNA LETTERA DEL 1994 APPENA RITROVATA
Giorni fa, cercando altro, mi sono imbattuto nella copia della prima edizione (maggio 1994) del libro di Salvatore Mongiardo << RITORNO IN CALABRIA >>.
Tra le sue pagine 192 pagine, ho trovato la lettera originale di Vito Maida, datata del 16 luglio 1994 che qui riporto per intero non soltanto come documento “storico” ed amicale, ma anche come contributo alla ricostruzione dell’enorme lavoro fatto da questo grande Artista, specialmente come “pontefice” e attivissimo coordinatore tra amicizie e persone.
Come lievito sociale.
Per una più facile acquisizione e lettura, ti trascrivo qui di sèguito questa lettera del 1994 che, forse per distrazione non avevo messo assieme alle tante altre ricevute da Vito.
Comunque, tale ritrovamento, dopo oltre 28 anni, è stata un’utile occasione per riparlare di Vito, presente più volte in queste nostre (spero utili) annotazioni quasi settimanali dal 04 ottobre 2012, giunte alla n. 448.
5 – QUI IL TESTO DELLA LETTERA
Soverato 16 – 7 – 94 Caro Mimmo, dopo lungo silenzio scrivo perché c’è qualcosa da comunicarti. Come vedi ti ho mandato un libro dal titolo beneaugurante “Ritorno in Calabria”.
Io l’ho letto e l’ho trovato piacevole e interessante per la sincerità con cui è scritto e per l’atmosfera sottilmente magica e nostalgica che sa ricreare e in cui anch’io mi identifico.
Penso che anche tu troverai qualcosa di te in questo libro (c’è anche un riferimento al nome Italia) scritto da Salvatore Mongiardo di Sant’Andrea, un “uomo in esilio” come te e come tanti … in patria.
Ti segnalo, inoltre, che su “BELL’ITALIA” di Luglio, la rivista mensile di turismo, c’è un articolo dedicato alla Calabria Jonica in cui si parla di STALETTI’ (con splendide fotografie) e viene menzionato anche Badolato in questi termini … “clamoroso il caso di Badolato, sito un po’ a sud di Stalettì, messo qualche anno fa in vendita perché abbandonato dai suoi abitanti”.
Caro Mimmo scendi, sei sceso in Calabria?
Ho voluto comunque scriverti sia per mandarti (con urgenza) il libro e sia perché “scrivere fa bene”.
Ti saluto caramente, Vito
P.S. – 1) Spero che tu e la tua metà stiate bene in salute. Io me la cavo abbastanza bene. 2) Ti mando un tagliando su una rivista.
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6 – ALCUNI COMMENTI
Tale lettera ci porta a fare qualche utile commento. Innanzi tutto Vito mi ha fatto conoscere quel Salvatore Mongiardo con cui poi ho iniziato una molto lunga e fruttuosa amicizia culturale, tutta tesa alla valorizzazione della << CALABRIA PRIMA ITALIA >> da me “scoperta” nell’aprile 1982 e già evidenziata per ben due volte nel depliant turistico a colori “Badolato 4 dimensioni” (8 pagine formato A4) quando l’ho realizzato per la Pro Loco di Badolato nel luglio 1982.
E’ ricorrente in queste mie “Lettere” a te indirizzate il filosofo e scrittore Salvatore Mongiardo (che incontravo a Soverato quando ero solito scendere in Calabria fino al 2012 e che finora è venuto trovarmi due volte in Molise).
Vito ci teneva tanto a farmi sapere di Salvatore ed usa l’espressione “con urgenza” nel volermi inviare il libro “Ritorno in Calabria”. E’ una chiara dimostrazione di come e quanto sia stato accorato ed appassionato nella sua “tessitura” sociale e nel suo essere “Pontefice laico”.
Di entrambi emerge, poi, “l’esilio dalla Calabria” per un modo o per l’altro.
La vicenda di “Badolato paese in vendita” (presente in questa missiva di Vito del 1994) era stata da me necessariamente allentata di molto dal primo novembre 1988, dopo l’imposto esilio dal mio paese natìo (causato dai comunisti locali e forse della loro stessa federazione provinciale).
Tuttavia era stato tanto il clamore di quello SOS che una rivista nazionale prestigiosa e molto diffusa come “Bell’Italia” ne voglia accennare dopo sei anni dall’evento e persino trattando di Stalettì, paese distante circa 25 km da Badolato.
Mi sembra sia assai significativa ed indicativa questa evidenza messa in un altro contesto narrativo!…
7 – “SCRIVERE FA BENE”
L’espressione più rivelatrice della lettera di Vito è quel “scrivere fa bene”. Tante volte abbiamo parlato del valore e del bisogno di “scrittura” sia nei nostri incontri calabresi fin dal 1971 e sia nelle lunghe telefonate molisane (che spesso duravano ore e ore). Sì, scrivere fa bene, molto bene.
Lo posso testimoniare largamente e molto convintamente.
Ti trascrivo una sua brevissima poesia intitolata proprio “Scrivere”: << Scrivere è un privilegio, / una fortuna, / fossi un cerchio di luna / in ogni tasca / mi farei trovare >>.
Tale “stoccata” (come reputo le sue poesie, proprio per la loro brevità, quasi una freccia scoccata e improvvisa, sferzante) mi è stata inviata da Vito con un’altra lettera manoscritta datata 07 settembre 2003.
Pure in queste nostre lettere trattiamo spesso di multiforme scrittura e di scrittori e di quanto importante, polivalente e terapeutico sia scrivere.
E Vito aveva varie forme di scrittura.
Non scriveva soltanto lettere e poesie, ma scriveva anche molto frequentemente con la fotografia, oltre che con la musica ed il canto. Pure per questo reputo Vito Maida un personaggio “epico” ed “eroico” sia umanamente che socialmente.
Ha una sua “epopea” di vita che invito tutti a scoprire, poiché ognuno ne può trarre immenso beneficio. Come con il poeta e pittore molisano Tonino Trapaglia “Faro di Belmonte del Sannio” (morto a 24 anni nel maggio 1998) che il nostro Vito ammirava assieme ad un altro poeta altomolisano, quel Tonino Bartolomeo di Agnone, per il quale ha scritto una poesia davvero bella e struggente che ho fatto pubblicare nel mensile “L’Eco dell’Alto Molise”.
Pure io, per quanto possibile, sono solito “interconnettere” persone, in particolare artisti di medesima sensibilità.
Così Vito diventava amico dei miei amici, come io dei suoi.
8 – VITO E L’ESECRAZIONE DELLA GUERRA
Vito Maida, persona che più mite non si può, esecrava la guerra così come il più piccolo screzio tra persone. Era un fautore di Amicizia e di Armonia.
Voglio evidenziare tale dato pure perché viviamo un periodo di straziante dolore ed apprensione non soltanto per la vicina guerra in Ucraina e in varie parti del mondo (molte le abbiamo dimenticate), ma anche perché si addensano nubi così nere e minacciose da fare intravedere che è possibile uno scontro tra le più grandi Potenze militari ed economiche, tra opposti interessi geopolitici.
Speriamo che non si vada ad uno scontro epocale che potrebbe significare la distruzione di buona parte del Pianeta e dell’Umanità.
Traggo questa immagine “BASTA ARMI BASTA GUERRE” dalla manifestazione pacifista che ha avuto luogo a Squillace (CZ) lo scorso 02 luglio 2022 promossa proprio dagli amici Salvatore Mongiardo e Franco Caccia, l’uno come direttore del “Centro Studi e Ricerche sulla Prima Italia” e l’altro come assessore alla programmazione e turismo di quel Comune, assieme ad altre Presenze sociali.
Alla conclusione di quell’evento, ha avuto luogo la distruzione simbolica delle armi (giocattolo) come esortazione ad abolire ogni tipo di armi e di guerre.
Cosa che ho fatto pure io qui in Agnone il 10 giugno 2018, in collegamento con eguale avvenimento di Mongiardo, promotore di tale annuale manifestazione pure come Scolarca della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone.
9 – SALUTISSIMI
Caro Tito, andando a concludere questa Lettera n. 448, vorrei invitare i nostri Lettori e, in particolare, tutti i cittadini di Soverato e della Calabria a conoscere meglio il compianto Vito Maida, intellettuale davvero inimitabile quanto degno di essere amato da tutti noi, poiché è stato amico e cantore della migliore Calabria.
Tale conoscenza può già iniziare con la lettura delle poesie contenute nell’allegato “Spine e Spighe” nella forma della prima edizione promossa dall’associazione culturale LA RADICE di Badolato (CZ) nel 2005.
Per la raccolta “Versi orfani” da me curata rimando al quinto volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” (pagine 297-382) che può essere letto al link << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-141-la-mia-eredita-sociale-e-in-omaggio-i-sette-volumi-del-libro-monumento/ >>.
Per le canzoni bisogna fare riferimento tutto ciò che riguarda il gruppo del nuovo folk “I FIGLI DI CALABRIA” per come presente su internet e sul mercato discografico.
Speriamo che cittadini e istituzioni possano e vogliano valorizzare adeguatamente di Vito Maida, nostra gloria regionale oltre che universale.
La Calabria non si può più permettere di tenere nascosi i suoi gioielli.
Oltretutto è necessario sostenere e magari aumentare la nostra autostima, purtroppo sottoposta da secoli ad ignobili denigrazioni ed attacchi esterni e purtroppo persino interni.
Vito Maida ha dedicato una vita alla più vera, antica e gloriosa Cultura calabrese, di cui è stato vero ed appassionato Maestro.
In attesa di vedere pubblicata questa Lettera per poterla ulteriormente diffondere ovunque possibile, ti ringrazio di tale possibilità pure a beneficio dei nostri cari Lettori, cui sono riconoscente e grato per la cortesia e la fedeltà.
Alla prossima n. 449.
Cordialità
ITER-City, venerdì 03 febbraio 2023 ore 05.50 – Da oltre 55 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”.
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