TRAGEDIA MIGRANTI, VESCOVO E MUSULMANI IN PREGHIERA A CROTONE. CENTINAIA A FIACCOLATA DEL RICORDO
Davanti al Palamilone che ospita bare vittime barcone. Manifestazione davanti a struttura in cui si trovano le bare
di REDAZIONE
CROTONE – 28 FEBBRAIO 2023 – Una preghiera interreligiosa spontanea.
E’ quella a cui hanno dato vita ieri, all’uscita dal Palamilone di Crotone dove sono state sistemate le bare dei migranti morti nel naufragio davanti alle coste di Steccato di Cutro, il vicepresidente della Cei mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Ionio e delegato Migrantes dei vescovi calabresi e un gruppo di cittadini di fede musulmani che vivono a Crotone e che si erano raccolti davanti all’edificio.
In mezzo a fiori, palloncini, peluche appesi alla cancellata del Palamilone e davanti alla struttura in queste ore ha sostato e sta sostando tanta gente desiderosa di rendere omaggio a quelle vittime innocenti scappate dai loro paesi per cercare una speranza di vita in Europa.
Una processione continua di persone.
Di crotonesi, calabresi, cittadini stranieri che vengono a portare fiori e pregare davanti ai cancelli del palazzetto dello sport. Tra i mazzi di fiori anche quello dell’Amministrazione comunale di Catanzaro.
Sono arrivati in tanti nonostante non si possa entrare perché la polizia scientifica sta eseguendo sui cadaveri i rilievi per poter procedere ad un riconoscimento.
“Sono ancora morti senza nome” ha detto il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che ha annunciato l’allestimento di una camera ardente appena verranno completate le operazioni della polizia.
Fuori dal cancello è venuto anche Khalid, un giovane marocchino che stende verso la Mecca il suo giubbotto e inizia a pregare.
Vive in Italia da sempre è arrivato con i genitori in modo regolare.
“Dobbiamo capire – ha detto – che questi fratelli partono per la disperazione perché altrimenti quale genitore metterebbe i figli su una barca se non per disperazione?
Se non capiamo questo siamo tutti morti”.
E ieri sera alcune centinaia di persone hanno partecipato, sempre a Crotone, ad una fiaccolata in memoria delle vittime del naufragio.
La folla si è ritrovata davanti al palasport in cui sono state portate le bare.
Fiaccole, lumini, preghiere e un minuto di silenzio.
All’iniziativa hanno partecipato donne e uomini appartenenti alle comunità straniere.
Tante le ragazze con i volti segnati dalle lacrime.
All’inferriata sono stati appesi alcuni cartelli polemici contro il Governo. Esposto anche uno striscione dei tifosi del Crotone con cui si chiede “silenzio e giustizia per le vittime del mare”.
Molte persone hanno chiesto di entrare nel palasport per potere rendere omaggio alle vittime.
Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha detto che sarà allestita la camera ardente appena saranno completate le operazioni di polizia per l’identificazione dei cadaveri.
Soltanto ad una ventina delle vittime, al momento, è stato possibile dare un nome, grazie anche alla collaborazione dei parenti che si sono presentati al palasport.