LA CREAZIONE DI UN PARCO LETTERARIO: STALETTÌ A CAPOFITTO SUI LUOGHI CASSIODOREI
Se ne è parlato a Palazzo Aracri. A Copanello, museo e archeologia per sviluppo e posti di lavoro
di Domenico NARDA
– STALETTÌ (CZ) – 22 AGOSTO 2023 – La creazione di un parco letterario è un’idea nuova, una sorta di contenitore che va riempito di idee, nell’ottica della salvaguardia e valorizzazione di un territorio, in particolare, in questo caso, “i luoghi cassiodorei”.
E’ quanto è stato presentato ieri a Staletti dal neosindaco Mario gentile nel quadro delle iniziative culturali di questa estate, nell’area per spettacoli di palazzo Aracri.
Il giornalista salvatore Condito ha aperto la serata facendo un rapido sunto sul passato archeologico della zona, ricordando i guasti che un assalto dissennato dell’edilizia residenziale ha provocato nei siti di pregio e l’impegno da parte delle associazioni locali, come ad esempio l’Archeoclub, o gli studiosi come la professoressa Emilia Zinzi, o l’ispettore Rosario Casalinuovo, di evitare o almeno limitare lo scempio che ha lasciato ferite profonde nei luoghi della storia di questo territorio (è il caso di citare la denuncia del 1995 alle autorità competenti per l’intervento sui siti di Santa Maria del mare, ripresa da un quotidiano con il titolo”Le ruspe stanno distruggendo il Castrum di Stalettì”).
Il sindaco prendendo la parola ha spiegato che il parco servirà a dare nuovo vigore alle iniziative sia per la salvaguardia dei luoghi della memoria che per quelli paesaggistici, oltre che per garantirne la fruibilità da parte dei turisti.
Ha anticipando fra l’altro la notizia della creazione di una consulta della città, che avrebbe lo scopo di radunare associazioni, cittadini, tecnici, al fine di avere suggerimenti e nuove idee.
E’ stato poi il turno della professoressa Maria Adele Teti, docente universitaria e già presidente di “Italia Nostra”, che ha dettagliato su parchi analoghi già esistenti in Italia e che hanno contribuito molto sia a dare il giusto risalto ai personaggi del luogo che a mettere a fuoco i problemi dei vari territori.
Da noi c’è Flavio Aurelio Cassiodoro, senatore romano nato a Squillace nel 490 che, non solo ha mediato fra le culture romana e germanica come funzionario di Teodorico, ma ha salvato testi letterari classici che sicuramente sarebbero stati distrutti.
E la docente ha rivelato che il recupero e la salvaguardia dell’arte dell’età classica non è cominciata con Raffaello Sanzio nel 1.500 (primo soprintendente della storia) ma proprio col nostro studioso squillacese quando nel sesto secolo ha dettato regole per la protezione dei monumenti storici romani, che invece fino ad allora erano state utilizzate come cave per materiali da costruzione.
Ha dettato regole anche per il recupero dei testi laici e non solo per quelli religiosi ai frati amanuensi che lavoravano nel “Castellense” , monastero che oggi è stato localizzato nell’area di Santa Maria del mare di Stalettì.
La studiosa ha anche suggerito, nell’ambito della creazione di un museo multimediale, di far confluire una copia di un’opera letteraria chiamata “Bibbia Amiatina”, gioiello creato dagli amanuensi cassiodorei e costituita da 1030 pagine membranacee (pelle di pecora) artisticamente miniata, del peso di 50 chili e attualmente custodita in un’abbazia del monte Amiata.
Si è parlato, ovviamente anche del “Vivariense” , l’altro monastero creato dal senatore romano nella zona a mare del territorio, dove si svolgevano attività meno intellettuali ma non meno importanti per la sua economia.
La proiezione di un video ad opera di “Italia Nostra” ottenuto con l’utilizzo anche di droni, ha dato un’idea delle bellezze naturali del sito, costituito dalla scogliera di Copanello, che ha sua volta necessita di attenzioni e tutele.
L’annuncio dell’evento di Stalettì, di grande rilevanza culturale, era stato salutato con entusiasmo e gratitudine dal Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, presieduto da Luigi Stanizzi, che evidenziava il ruolo fondamentale della pubblica amministrazione nel promuovere e sostenere le attività che creano cultura: amministratori, docenti, giornalisti, artisti, tutte le sensibilità da chiamare a raccolta per crescere nell’armonia.
La politica del fare, che a Stalettì può dare frutti rigogliosi più che altrove, per la favolosa ricchezza del territorio dal punto di vista storico, artistico, archeologico, paesaggistico e ambientale.