FACEVA SUOI I RISPARMI DEGLI ANZIANI, IN MANETTE IL DIRETTORE DI UNA POSTA NEL VIBONESE
Gli inquirenti lo ritengono responsabile del reato di peculato aggravato per essersi appropriato con più azioni ed in tempi diversi di somme di denaro afferenti al risparmio postale delle quali aveva la disponibilità in ragione del suo servizio
Fonte: LANUOVACALABRIA.IT
– PRESERRE (CZ) – 28 OTTOBRE 2023 – All’esito di articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia gli agenti della locale Squadra Mobile hanno tratto in arresto il direttore di un Ufficio Postale di un paese della provincia vibonese in esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Vibo Valentia.
L’attività di indagine ha tratto origine dalla segnalazione di una utente delle Poste Italiane, arrivata a gennaio scorso con la quale era stato sottolineato l’anomalo comportamento di un addetto postale: era stato indicato, infatti, quale soggetto dedito a sottrarre denaro ad ignari anziani attraverso dei raggiri posti in essere in occasione del ritiro delle indennità pensionistiche ovvero dell’effettuazione di operazioni sui loro libretti di risparmio.
Sulla scorta di quanto segnalato sono stati avviati mirati approfondimenti investigativi, anche con la collaborazione di Poste Italiane S.p.A., per mezzo dei quali è emerso come l’addetto indicato quale infedele fosse proprio il Direttore dell’Ufficio Postale oggetto di segnalazione.
Sulla scorta degli elementi di prova acquisiti nel corso delle indagini il P.M. titolare del fascicolo processuale ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari di Vibo Valentia l’emissione dell’Ordinanza Applicativa della Misura Cautelare degli Arresti Domiciliari, a carico dell’indagato cui si è data esecuzione nel pomeriggio di mercoledì 25 ottobre u.s.
Si specifica che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili.