FRA BRONCHITI GRAVI E ALTA PROFESSIONALITÀ, UNA GIORNATA AL PRONTO SOCCORSO DI SOVERATO
Il pronto soccorso di Soverato
Emerge il senso di squadra e la capacità di non perdere mai la calma garantendo, al tempo stesso, Codici Rossi
di Salvatore CONDITO
– SOVERATO (CZ) – 22 GENNAIO 2024 – Tutelare e prendere in carico il paziente, sembra quasi un monito che negli ultimi tempi viene ripetuto quasi come un ‘Mantra’, da diversi operatori del mondo della sanità.
Un dato allarmante la percentuale di ricoveri per bronchiti con aggravamento in polmoniti.
Aumentano quotidianamente i casi al Pronto Soccorso dell’Ospedale del Basso Ionio di Soverato.
Numerosi e variegati i casi, soprattutto nella popolazione anziana fragile, con un’età che varia tra i settanta e gli ottantacinque anni.
Coinvolti, però, anche minori per un dato preoccupante che fa emergere come la catena tra pazienti, medici di base, guardie mediche e ospedale abbia qualche problema.
Abbiamo potuto constatare con i nostri occhi, la grande professionalità dei medici del Pronto Soccorso del presidio di Soverato.
Emerge il senso di squadra e la capacità di non perdere mai la calma garantendo, al tempo stesso, Codici Rossi.
Ai nostri occhi è apparso evidente come l’innesto di medici provenienti da Cuba, grazie all’intuito del Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ha portato in questo piccolo nosocomio, un prezioso e fondamentale aiuto nell’organizzazione del lavoro.
Ci siamo imbattuti in una dottoressa di questo contingente.
Persona preparata, dotata di empatia, che ascolta, contemporaneamente tranquillizza il paziente e nello stesso tempo gestisce un codice rosso.
Troppi i ricoveri per bronchiti che hanno portato ad un aumento del lavoro, con carichi di stress e tensione tra gli stessi operatori.
Ci siamo resi conto, verificandolo, che gli ingressi di numerosi anziani e soggetti fragili, arrivano direttamente dai familiari che capiscono l’aggravamento del proprio caro.
Sulla questione, una dottoressa ha parlato con noi.
Carica di lavoro ci ha confidato che arrivano molti di loro con la saturazione di ossigeno bassa.
Ci ha spiegato: «Un saturimetro (costo 30 euro) può rilevare un parametro che diventa una spia la quantità di ossigeno dell’emoglobina presente nel sangue arterioso periferico, ma anche di misurare la frequenza cardiaca nello stesso paziente».
A questo punto ci siamo posti una domanda: ma i medici di base che sono il primo anello di tutela e accoglienza del paziente svolgono questa diagnosi?
Qualche dubbio ci ha assalito, visti i ricoveri in aumento.
Un dato comunque emerge: molti i pazienti che non hanno la vaccinazione antiinfluenzale.
Secondo numerosi medici sembra possa alleviare i sintomi soprattutto nella popolazione anziana; tra l’altro i medici di base sono a loto volta sovraccarichi di lavoro per le continue richieste di visita domiciliare oltre che ambulatoriale, per cui sembra che in questo momento tutti sono in stress.
Forse serve una maggiore organizzazione del lavoro, magari potenziando gli ambulatori dei medici di base con infermieri professionali che possano fare da filtro per il rilievo dei parametri vitali dei pazienti.
Questo consentirebbe ai medici di fare delle corrette diagnosi (bronchiti e polmoniti).
Un’idea potrebbe essere quella di creare dei poli di medici che a turno si alternino, per garantire una presenza costante di riferimento per i colleghi medici di famiglia.
Un grosso aiuto potrebbe venire dall’Ordine dei Medici e quello degli Infermieri che potrebbero attuare un protocollo d’intesa per inviare nuove risorse ai medici di base che quotidianamente sono il ‘termometro’ di quello che avviene sul territorio.