POPOLO PRODUTTIVO, ALLA MANIFESTAZIONE ROMANA PRESENTE ANCHE SQUILLACE
Paonessa: “L’Europa e l’Italia garantiscano una libera democrazia sindacale della rappresentanza popolare e delle categorie”
di REDAZIONE
– SQUILLACE (CZ) – 9 FEBBRAIO 2024 – «Per una Europa e un’Italia che rendano dignità a chi lavora nella terra e nel mare, alle comunità urbane, rurali e marittime, ai loro cittadini
La sfida per un’Europa ecologicamente giusta e ambientalmente tutelata, che assumiamo come cittadini e come Popolo Produttivo, non può essere la scusa per distruggere i diritti dei cittadini o il patrimonio di piccole e medie imprese agricole, Bartigiane, ormeggiatori, balneari,ristoratori, pescatori, degli ambulanti, dei piccoli mercati e dei servizi favorendo le grandi lobbies.
Le scelte europee e nazionali devono coniugare tutela ambientale e conversione ecologica con il mantenimento delle attività produttive diffuse in mare, terra e lungo le coste, presidio contro la desertificazione ambientale ed economica e garanzia di tenuta sociale delle comunità.
Non è vero che producendo di meno si tutela l’ambiente ma garantendo diritti.
Mentre in tutta Europa e in Italia i trattori, mezzi di lavoro, cittadini sono in strada, noi, che da sempre ci battiamo per i diritti popolari di lavoratori, agricoltori, pescatori, artigiani, ristoratori, balneari, ambulanti, piccoli esercenti e partite iva ci uniamo in coordinamento e chiamiamo all’unità per rivendicare:
1) No all’Europa di sussidi INEGUALI e gli indennizzi che foraggiano la rendita improduttiva e rendono la nostra produzione ed i servizi nelle città, sulle spiagge, nei mari, schiava dell’assistenzialismo e del ricatto di chi gestisce i fondi. Si ad un piano di rilancio della economia di territorio, della piccola e media impresa garantendo il controllo del mercato globale dalle distorsioni speculative
2) No agli accordi di Libero scambio Europei, ai green corridor ed agli altri accordi internazionali basati sulla importazione di materie prime a basso costo in cambio di vantaggi per l’industria e la finanza
3) Per la garanzia che i prezzi alla produzione remurino il lavoro e gli investimenti. Prezzo minimo garantito oltre i costi produttivi, trasparenza e tracciabilità nelle filiere.
No all’aumento dei costi produttivi (carburanti, energia, input, servizi) incontrollati insostenibili per piccole e medie imprese e per i consumatori.
4) No al Made in italy di marchi speculativi in mano a sciacalli che schiacciano territori e servizi; per un Made in Italy fatto dai nostri agricoltori, pescatori, balneari, ristoratori, artigiani e dai nostri piccoli mercati.
Il nostro patrimonio di ingegno, lavoro, mestieri, cultura, diversità territoriale ed ambientale non può più essere svenduto alla speculazione che lo svuota di valore rapinando una storia millenaria di lavoro.
5) No alla concorrenza Sleale della direttiva UE 123/2006 “Bolkestein”.
Utilizzo e verifica oggettiva delle norme della Direttiva, incluse quelle di esclusione dalla stessa per specificati motivi di insussistenza di principio.
Relativi controlli sulla efficacia della stessa a tutela e garanzia per cui i servizi erogati dal made in italy siano equiparati a tutti gli stati membri d’Europa mentre i competitors esterni devono avere le stesse condizioni di sicurezza, di rispetto del lavoro e fiscalità che sono applicate ai produttori e fornitori di servizi italiani per tutte le categorie produttive e a tutela dei diritti dei lavoratori
6) Moratoria dei debiti fiscali e bancari per tutte le aziende che, a causa del covid e del crollo dei redditi sono ridotte allo stremo, ristrutturazione delle esposizioni garantita dal pubblico, piano di accesso al credito per il rilancio della produzione di territorio, dei servizi e della piccola media impresa anche contrattando misure in deroga con la Commissione Europea come prevedono le clausole dei trattati.
7) Riforma e ristrutturazione delle norme di intervento per le calamità ambientali (frane, alluvioni, siccità, terremoti, trombe d’aria, ecc..), a partire dalla legge 102, in modo da garantire che le attività e le comunità sempre più frequentemente colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici possano avere la certezza di strumenti su cui contare per poter ricostruire le condizioni di lavoro e di vita.
8) No a eolico e fotovoltaico selvaggio a terra, nel mare e lungo le coste. Le comunità costiere e rurali non possono svuotarsi ulteriormente di attività produttive e civili. Si a piani per la Sovranità Energetica gestiti in trasparenza senza intaccare il diritto a produrre e tutelando il Paesaggio.
9) Basta con il monopolio delle Organizzazioni Professionali politicizzate che sono state complici di tutte le scelte Europee e nazionali e che sono oggi delegittimate di fronte alla crisi.
L’Europa e l’Italia garantiscano una libera democrazia sindacale della rappresentanza popolare e delle categorie produttive.
Chiamiamo tutte e tutti all’unità, ad aggiungersi alla piattaforma.
Ci convochiamo in manifestazione a roma, il 15 febbraio 2024 .
E’ il tempo che la politica riconosca la crisi e apra un percorso nuovo
Info, adesioni e proposte alla pagina https://telodoioilmadeinitaly.it PER ADERIRE: roma15febbraio@telodoiolimadeinitaly.it
Lo afferma in una nota il Comitato regionale della Calabria di Popolo Produttivo con in testa il responsabile Francesco Paonessa, titolare a Squillace di uno stabilimento balneare.
Il Comitato ha messo in pidei la manifestazione in collaborazione con le seguenti sigle proponenti: Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare, Altragricoltura Confederazione per la Sovranità Alimentare, ANA-UGL (Popolo Produttivo), ASPAL Lazio( Produttori Agricoli Lazio), Le Partite IVA Italia, Comitato Nazionale dei Balneari (Popolo Produttivo), Coordinamento Difesa Patrimonio Bufalino, Manifestazioni per la Libertà VDA (Valle d’Aosta), Movimento Interregionale Salviamo l’Allevamento di Territorio, Rete dei Municipi Rurali, Soccorso Contadino, UPI Unione Pescatori Italiani, Comitato Nazionale Balneari, Tni Horeca Ristoratori, Associazione Pescatori a Tavola, Associazione Sifus Confali.