LE TECNICHE DEL GAMING PER LA VALORIZZAZIONE DEI MUSEI SI STUDIANO ALL’ABA CATANZARO: PRESENTATO IL PRIMO MASTER IN ITALIA DI QUESTO GENERE
Presentato il corso di specializzazione finalizzato a formare una innovativa figura professionale capace di coniugare competenze tecniche e umanistiche
di REDAZIONE
– CATANZARO – 1 MARZO 2024 – L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro formerà i professionisti della valorizzazione delle aree archeologiche e museali attraverso le tecniche di gaming, animazione e modellazione 3D.
A presentare quello che è a tutti gli effetti il primo Master di I Livello del genere in Italia è stato, nella giornata di mercoledì, il direttore dell’Aba, Virgilio Piccari, nel corso di un incontro a cui hanno preso parte Marilena Cerzoso, direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, e Simona Bruni, direttrice del Museo Archeologico Lametino.
Quest’ultima ha portato anche i saluti di Filippo Demma, direttore del Parco Archeologico di Sibari, trattenuto da sopraggiunti impegni.
Il corso di specializzazione post-laurea ideato dall’Accademia catanzarese è un perfetto esempio di formazione nel campo delle Digital Humanities.
Si rivolge principalmente, ma non in via esclusiva, a operatori del mondo dell’arte, programmatori, sviluppatori di videogiochi e a tutti quei professionisti che, attraverso l’utilizzo delle tecnologie più moderne di intrattenimento e interazione virtuale, vogliono costruire il proprio percorso professionale nella valorizzazione dei sistemi museali e archeologici.
Nel dettaglio, infatti, il corso, della durata di un anno, prevede lo studio e l’approfondimento di materie come Valorizzazione e tutela dei beni culturali, Modellazione e Animazione 3D, Game design e Progettazione multimediale e Concept art, necessarie a sviluppare le competenze adeguate a gestire e coordinare tutte le fasi di realizzazione di un progetto di promozione, tutela e fruizione di uno spazio espositivo attraverso le tecnologie digitali: «Questo Master forma una figura professionale nuova, che non esiste, mettendo insieme le competenze di chi si occupa di musei, parchi e spazi archeologici e chi si occupa degli aspetti tecnologici: creiamo così un punto di unione tra queste due figure costruendo un ponte tra mondi che ancora fanno fatica a comunicare tra loro», ha spiegato l’ideatore e coordinatore del Master, Maurizio Lucchini, docente Aba di Nuove Tecnologie per l’Arte.
«Prima di arrivare a chiedere formalmente l’autorizzazione ad attivare questo Master, abbiamo immaginato di creare un sistema basato sulla condivisione di principi comuni con altre e importanti realtà formative e culturali dell’intero territorio regionale.
Gli ospiti che sono qui oggi a tenere a battesimo questo Master ne sono concreta testimonianza.
Siamo la prima Accademia in Italia ad aprire un Master orientato alla formazione di una figura di professionale di tale genere e ciò ci rende orgogliosi.
Ma lo saremo ancora di più quando dimostreremo che i professionisti usciti da questo percorso formativo sapranno dare un contributo concreto ai bisogni della nostra terra», ha aggiunto Piccari.
Il percorso formativo si incardina nel più ampio processo di collaborazione con il territorio già avviato da qualche tempo dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.
Un processo che, in questa occasione, si concretizza anche con l’opportunità per gli studenti del master di effettuare tirocini e stage in alcuni dei più importanti musei regionali: «Io – ha detto Marilena Cerzoso – sono sempre stata convinta che la valorizzazione del nostro patrimonio culturale, sia che avvenga all’interno dei musei, sia che avvenga all’esterno, debba essere fatta attraverso una rete di collaborazione istituzionale.
Questa opportunità offerta dal Master ideato dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro è molto importante perché significa avviare un’ulteriore occasione di collaborazione finalizzata alla cura, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale ospitato nei nostri musei e nei nostri parchi archeologici»
«Abbiamo bisogno di operatori culturali, anzi direi mediatori culturali che coniughino in sé sia la capacità di progettare nuovi strumenti di promozione, fruizione e valorizzazione dei musei e parchi calabresi.
Così riusciamo a fare un upgrade al nostro patrimonio andando oltre il luogo espositivo fisico, creando uno strumento che non è solo finalizzato alla valorizzazione ma anche e soprattutto a favorire l’accessibilità abbattendo qualsiasi barriera, uno strumento che definirei democratico», ha concluso Simona Bruni.
Tutti i dettagli sul Piano di studi e le informazioni necessarie all’iscrizione sono disponibili sul sito internet dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, raggiungibile all’indirizzo www.abacatanzaro.it.