“LE GRATITUDINI”, PROSEGUE LA STAGIONE AL TEATRO DEL GRILLO DI SOVERATO
Appuntamento, oggi, ai consueti spettacoli delle ore 17 e 20.45
di REDAZIONE
– SOVERATO (CZ) – 10 MARZO 2024 – Continua la stagione al Teatro del Grillo di Soverato.
Paolo Triestino, oggi (ore 17 e 20.45) porta in scena il celebre romanzo di Delphine de Vigan Le gratitudini, curandone l’adattamento, la regia e comparendo tra gli interpreti con Lucia Vasini, Lorenzo Lavia e Valentina Bartolo.
Si narra la storia di Michka, anziana correttrice di bozze polacca, che per anni ha accudito la figlia problematica di una vicina di casa. Ora è lei ad avere bisogno di aiuto, mentre sta perdendo la capacità di parlare e ringraziare chi l’ha salvata bambina dai campi di sterminio: e questo è il suo ultimo viaggio.
Scene di Francesco Montanaro, costumi di Lucrezia Farinella, produzione A. Artisti Asssociati.
“Vi siete mai chiesti quante volte al giorno dite grazie?
Grazie per il sale, per la porta, per l’informazione.
Grazie per il resto, per il pane, per il pacchetto di sigarette.
Grazie di cortesia, quasi vuoti.
Grazie a te.
Grazie di tutto.
Grazie infinite.
Grazie mille.
Grazie professionali: grazie per la sua risposta, il suo interessamento, la sua collaborazione.
Vi siete mai chiesti quante volte nella vita avete detto grazie sul serio?
Un vero grazie.
A chi?
All’insegnante che vi ha fatto amare i libri?
Al ragazzo che è intervenuto il giorno in cui siete statiaggrediti per strada?
Al medico che vi ha salvato la vita?
Alla vita stessa?”
Si apre così “Le Gratitudini” di Delphine de Vigan.
Un dirompente inno alla vita, dove quattro esistenze si intrecciano in un mirabile incrocio di sentimenti, passioni, rimpianti, ma dove tutto è ancora possibile.
Basta volerlo, con caparbietà e decisione.
E con un sorriso.
Le gratitudini è un romanzo luminoso e commovente che sembra scritto con l’inchiostro “empatico”.
Elle
Il nuovo romanzo di Delphine de Vigan è un inno all’affetto, alla riconoscenza, a tutti quei sentimenti che ci legano gli uni agli altri.
E che ci rendono umani.
Le Monde