UN FILM DELL’ORRORE NELLE PRESERRE CATANZARESI: PRESUNTI ABUSI SESSUALI SU 11ENNE, IN MANETTE CONVIVENTE DELLA MADRE
Ragazzina non ha denunciato nulla, anzi si sarebbe procurata un video e avrebbe minacciato il convivente di diffonderlo, se non le avesse lasciato l’auto e il bancomat sul quale veniva accreditato lo stipendio
Fonte: Letizia VARANO (Gazzetta del Sud 31 maggio 2024 )
– PRESERRE (CZ) – 31 MAGGIO 2024 – Un film dell’orrore quello che ha vissuto una bambina di appena 11 anni, residente nelle Preserre catanzaresi, costretta a subire violenza sessuale da parte del convivente della madre, senza che quest’ultima facesse nulla per fermare i ripetuti abusi sulla minore.
La donna, secondo quanto emerso dalle indagini, non solo non avrebbe denunciato le violenze sulla figlia, pur essendone stata al corrente, ma l’avrebbe addirittura lasciata da sola in casa con il suo aguzzino.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo avrebbe costretto la ragazzina a guardarlo mentre si masturbava o a guardare i suoi genitali, e in un’occasione l’avrebbe trascinata con forza sul divano di casa, facendole subire atti sessuali contro la sua volontà, ammonendola di non dire nulla alla madre, sotto minaccia di non darle la paghetta o il telefono.
Alcune scene degli abusi sessuali subiti dall’11enne sarebbero state riprese in un video contenuto nel cellulare del 47enne.
La madre della ragazzina si sarebbe anche procurata quel video e avrebbe minacciato il convivente di diffonderlo, se non le avesse lasciato l’auto e il bancomat sul quale veniva accreditato lo stipendio.
L’orrore è venuto a galla, quando il 47enne ha deciso di sporgere querela ai carabinieri della Compagnia di Soverato, raccontando la sua versione dei fatti. Dalla sua denuncia sono scattate le indagini che sono confluite nel provvedimento di misura cautelare emesso dal gip Luca Bonifacio.
Nei confronti del 47enne è stata disposta la misura cautelare in carcere con l’accusa di violenza sessuale, nei confronti della madre della vittima sono stati disposti gli arresti domiciliari, con l’accusa di estorsione e detenzione di materiale pornografico.