“LA VITA DI CASSIODORO”, PRESENTATA A SQUILLACE LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL LIBRO DI FRANÇOIS DENIS DE SAINTE-MARTHE
L’opera risulta fondamentale per la conoscenza del politico, letterato, storico e religioso, vissuto a cavallo tra V e VI secolo, fondatore di Vivarium
di Salvatore TAVERNITI – Gazzetta del Sud 26 luglio 2024
– SQUILLACE (CZ) – 31 LUGLIO 2024 – Su iniziativa dell’Istituto di studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria, è stato presentato a Squillace, nel castello normanno, il libro “La Vita di Cassiodoro”, traduzione italiana dell’opera scritta dall’abate benedettino François Denis de Sainte-Marthe e pubblicata nel 1694 a Parigi.
La realizzazione del volume, la cui traduzione è stata affidata al professore Antonio Coltellaro, è stata promossa dalla sezione di Catanzaro di Italia Nostra, in collaborazione con Globus Edizioni e altri enti.
L’opera risulta fondamentale per la conoscenza del politico, letterato, storico e religioso Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore, vissuto a cavallo tra V e VI secolo, fondatore di Vivarium.
L’incontro, moderato dalla giornalista Carmela Commodaro, è stato aperto dai saluti dell’editore di Globus, Fabio Lagonia, e del sindaco di Squillace Enzo Zofrea.
La presidente di Italia Nostra Catanzaro Elena Bova ha messo in risalto l’interessante lavoro che si è riusciti a fare con la traduzione dell’opera da cui viene fuori la figura di Cassiodoro a tutto tondo.
Poi Chiara Raimondo, archeologa, ha accennato al contributo dato dall’Istituto di studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria con sede a Squillace, da lei presieduto, e ha fatto riferimento alle tante attività di ricerca svolte sul territorio compreso tra Squillace, Borgia e Stalettì sui cosiddetti “luoghi cassiodorei”.
«Occorre superare i campanilismi – ha sottolineato – c’è bisogno di sinergia tra gli enti locali, perché qui un tempo non esistevano i confini di oggi».
Parlando della figura di Cassiodoro, ha affermato che grazie alla sua opera tante informazioni del passato sono giunte a noi.
«Ci ha lasciato scritto straordinari – ha aggiunto – messaggi universali di conservazione e trasmissione del sapere, non solo cristiano.
Nel suo Vivarium ha insegnato la copiatura dei manoscritti».
Quindi, l’appello alle istituzioni. «Questi luoghi – ha rimarcato – meritano maggiore attenzione.
Gli stessi enti locali non possono delegare agli studiosi la valorizzazione di questo territorio, perché c’è un grande ritorno per il turismo e l’economia».
Infine, don Maurizio Franconiere, responsabile dell’ufficio beni culturali ecclesiastici dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, dopo aver fatto cenno al progetto Mab (musei archivi biblioteche) in atto in diocesi con due eventi su Cassiodoro, ha mostrato una serie di immagini e documenti che testimoniano di come si sia mantenuta viva la memoria del fondatore di Vivarium nel corso del tempo: un importante contributo allo studio che porta avanti la Chiesa per la sua canonizzazione.