“VIAGGIO D’IDENTITÀ”, PRESENTATO A GASPERINA IL LIBRO DI GIULIANO GUIDA
Un libro che parla della Calabria e più che altro ne descrive, attraverso le immagini, i luoghi più suggestivi, sia dal punto di vista naturalistico che archeologico
di Domenico NARDA
– GASPERINA (CZ) – 5 AGOSTO 2024 – “Viaggio di identità” di Giuliano Guido è un libro che parla della Calabria e più che altro ne descrive, attraverso le immagini, i luoghi più suggestivi, sia dal punto di vista naturalistico che archeologico.
Il testo è stato presentato dall’autore a Gasperina in questi giorni di fine luglio alla presenza dello storico Mario Voci e del presidente di Italia Nostra sezione “Paolo Orsi”di Soverato Angela Maida che ha deciso, fra l’altro, di omaggiare lo scrittore con la tessera dell’associazione.
In effetti durante il suo intervento, il presidente ha ricordato la reciproca collaborazione nell’approfondire argomenti e fatti trattati nel libro, sinergia che ha portato ad uno scambio di informazioni su testimonianze storiche e archeologiche, poi elaborate magistralmente da Giuliano Guido.
L’originalità consiste, ha sottolineato la presidente, nel collegare il repertorio fotografico con un’ampia bibliografia che pesca notizie anche nei diari dei “Grand Tour”, aggiungendo la propria visione della regione, soffermandosi su dettagli che descrivono i colori, i profumi, le tradizioni di questa terra.
Noi che con l’associazione abbiamo girato in lungo ed in largo
pensavamo di conoscere bene la Calabria, ha concluso Angela Maida, ma ci siamo resi conto, leggendo l’opera, che c’è ancora tanto da scoprire.
Per lo storico Mario Voci il volume non è solo una galleria di immagini, anche se queste ultime creano suggestioni profonde, perché ogni scatto viene corredato da descrizioni dettagliate, con riferimenti a racconti di viaggiatori, diventando a sua volta un diario di viaggio.
C’è la contrapposizione fra civiltà contadina e civiltà moderna, la desolazione dei paesi quasi fantasma, lo sfregio cementifero delle bellezze paesaggistiche, i piccoli ricordi privati, insomma si sente forte la ricerca di identità e di ricostruzione di un mondo perduto.
L’autore nato ad Amantea, docente nelle scuole superiori e appassionato di fotografia e di storia, ha partecipato a parecchie mostre fotografiche e nel suo intervento ha dato conto del significato dei temi in cui è diviso il libro.
Ha parlato delle fonti di ispirazione dei suoi scatti, il dialogo con le persone anziane che vivono in quei luoghi, il racconto delle loro vite, dei mestieri faticosi oggi scomparsi, dei ricordi a cui sono fortemente legati.
E poi ogni immagine è la genesi di un’emozione : lo scheletro di qualche barca che lentamente si sfalda riporta al mondo dei pescatori, che dopo una giornata di duro lavoro rientravano a piedi nei paesi collinari; una sedia di paglia vuota a rappresentare l’addio di gran parte della popolazione emigrata in cerca di lavoro; la sensazione di sconforto dei paesi abbandonati, come ad esempio Roghudi ; la storia che si respira osservando i ruderi di civiltà passate, l’avvicendamento dei riti religiosi tra le immagini di castelli normanni e chiese bizantine.
Un viaggio di identità, narrato con passione da chi si sente legato alla sua terra e cerca di mantenere vivo l’orgoglio di essere nati in questa regione.
Presente il sindaco Gregorio Gallello che ha fatto gli onori di casa e ringraziato relatori e pubblico, ricordando che altre analoghe manifestazioni sono in programma a breve, nel cartellone dell’estate gasperinese.