“PERÒ PARLATENE”, NICOLA GRATTERI OSPITE D’ONORE ALL’INIZIATIVA ANTIMAFIA A MONTAURO
Ha presentato anche il suo ultimo libro “Il grifone” col sottotitolo: come la tecnologia sta cambiando il volto della ‘ndrangheta
di Domenico NARDA
– MONTAURO (CZ) – 20 AGOSTO 2024 – Riproposta l’iniziativa antimafia annuale del 17 agosto a Montauro denominata “Però parlatene” (frase mutuata da un discorso di Paolo Borsellino), stavolta con l’ospite d’onore Nicola Gratteri che nell’occasione ha presentato anche il suo ultimo libro “Il grifone” col sottotitolo: come la tecnologia sta cambiando il volto della ‘ndrangheta.
Nell’ampio cortile di Palazzo Zizzi ( U vagghiu ) si è radunato la folla delle grandi occasioni per non mancare all’appuntamento che in passato ha visto la qualificata presenza di testimoni di giustizia.
Si erano seduti così intorno a quel tavolo del convegno negli anni precedenti, Vincenzo Chindamo fratello di Maria, una donna trucidata perché si era opposta alla prepotenza della mafia.
Piera Aiello siciliana di Partanna che si è ribellata ai mafiosi locali che avevano ucciso il marito, chiedendo la protezione di Paolo Borsellino.
Gaetano Saffioti imprenditore che nel 2002 decise di denunciare la rete di ricatti ed estorsioni che soffocavano la sua attività.
Luana Ilardo figlia di Luigi, ucciso perche stava collaborando con lo stato raccontando i fatti della criminalità organizzata.
Oltre ad un certo numero di magistrati, da Gerardo Dominijanni della procura di Reggio a Graziella Viscomi, della procura di Catanzaro a Camillo Falvo della procura di Vibo.
Stavolta è toccato al neoprocuratore della repubblica presso il tribunale di Napoli raccontare episodi che mettono in luce la capacità che ha il crimine di adeguarsi ai tempi, utilizzando quel che la tecnologia mette a disposizione nell’era post-industriale.
E così dopo i rituali saluti del sindaco di Montauro, Giancarlo Cerullo e l’introduzione dei lavori da parte dei consiglieri comunali organizzatori dell’incontro, Antonio Schiavone e Leo Aiello, il magistrato, sollecitato dalle domande del giornalista Francesco Pungitore ha presentato episodi del libro, scritto come al solito a quattro mani con Antonio Nicaso.
La mafia non è più quella rozza e sfrontata di un tempo, esordisce Gratteri, ma si avvale di meccanismi sofisticati sia in campo finanziario che aziendale, attraverso i social e le piattaforme del dark web che veicolano sia scambi di criptovalute sia richieste di reclutamento dei giovani manovali per la distribuzione di stupefacenti.
Intanto la capacità di seguire l’evoluzione dei tempi non è una novità, ha continuato il magistrato, le mafie vivono nella società, non sono un corpo estraneo e sono alla ricerca costante di nuove metodologie criminali che possano addirittura anticipare le mosse di chi le contrasta.
Ad esempio potevamo vantare tempo fa la miglior polizia giudiziaria del mondo ma il know how posseduto è andato perso rapidamente perchè chi ha governato è stato miope, non ha capito quali mezzi servivano e quale formazione del personale era necessaria.
Oggi mancano 18 mila dipendenti di polizia su 50 mila in organico ma non solo, mancano delle professionalità che siano già pronte a far la guerra al crimine sul piano informatico.
Il magistrato ha poi lanciato della frecciatine al governo in carica relativamente alle riforme sulla giustizia (ma questa non è una novità), ritenendo dannose sia le modifiche sulle intercettazioni ambientali, sia quelle sul reato di abuso d’ufficio (che invece ha trovato unanime consenso fra i sindaci di tutta Italia).
Nel corso della serata gli organizzatori hanno mandato in onda un video con varie interviste TV del procuratore, partendo da quelle davvero antiche rilasciate a Maurizio Costanzo fino alle più recenti con Bruno Vespa.
L’incontro si è concluso con un bagno di folla, a riprova del consenso che riscuote Gratteri nella nostra terra e con lunghe file di pubblico per ottenere firme e dediche sul nuovo libro in vendita.