“PINO SETTANNI. IL SOGNO INFINITO. UNA BIOGRAFIA” DI LORELLA DI BIASE E MONIQUE GREGORY SETTANNI AL BOOK AND CINEMA DEL TROPEA FILM FESTIVAL
Il pubblico ha potuto conoscere dal vivo, dalle parole dell’autrice, un uomo determinato, sognatore certo, ma al contempo concreto e deciso che ha realizzato i suoi sogni sin da subito
di Daniela RABIA
– TROPEA (VV) – 12 SETTEMBRE 2024 – Nella terza giornata del Book and Cinema, Adaptation, storie che vorrebbero diventare film, la rassegna di libri, coordinata da Antonio Ludovico, nell’ambito del Tropea Film Festival II edizione, diretto da Emanuele Bertucci, c’è stata la presentazione del volume “Pino Settanni. Il sogno infinito.Una biografia” di Lorella Di Biase e Monique Gregory Settanni” (Marsilio Arte editore).
Il testo di notevole pregio alterna la parte narrativa, curata dalla Di Biase, giornalista di Rai 1, e la parte fotografica di Monique Gregory Settanni, gallerista e moglie del fotografo scomparso a soli sessantuno anni il 31 agosto 2010.
A Palazzo Santa Chiara a Tropea in un luogo magico e dalle pareti attrezzate da una mostra su Marcello Mastroianni, il pubblico ha potuto conoscere dal vivo, dalle parole dell’autrice, un uomo determinato, sognatore certo, ma al contempo concreto e deciso che ha realizzato i suoi sogni sin da subito.
Giovanissimo lascia il lavoro- racconta la giornalista- lascia la sua terra, Taranto e la Puglia, e si reca a Roma per incrociare il suo destino. A ventisei anni si presenta a Renato Guttuso, il suo mito, allora senatore del PC e ne diventa il fotografo, il segretario.
Un’amicizia importante interrotta purtroppo da un litigio tra caratteri forti e complessi.Sposa la donna di cui s’invaghisce di ben nove anni più grande di lui Monique Gregory, parigina, che all’inizio non aveva attenzioni per lui.
Sollecitata dalle domande di Antonio Ludovico, scrittore e avvocato, e Francesco Della Calce, critico cinematografico, e con l’ausilio della trasmissione di video sul grande schermo con le immagini di vita di Settanni, l’autrice racconta di un’amicizia profonda fatta di cene oltre che di interviste.
Di vicinanza autentica fino alla fine, di viaggi per osservare le mostre dell’artista, di ricordi che escono dal cassetto al pari dei sogni perché tutto vogliono fare tranne che restare confinati in un angolo della casa.
E tanto perché le emozioni vere non scompaiono, le amicizie importanti non finiscono e i sogni come quelli di Pino divengono infiniti perché il realizzarli sposta l’obiettivo finale e ne fa sognare altri.
Da fotografo infatti Settanni divenne pittore al punto da fargli confessare a Lorella in un dialogo “Come fotografo sono un traditore”.
Ogni artista sa che la sua arte è il suo unico amore e se sposta l’attenzione adun’ altra forma d’arte vive la sua evoluzione artistica e il cambiamento drammaticamente.
L’Archivio dell’Istituto Luce di Milano, che ha acquistato l’intero fondo Settanni, consta di 49.065 unità frutto dell’attività professionale e artistica di Pino che copre un arco temporale dal 1966 al 2010.
A poterlo osservare, come nel leggere il libro e sfogliarlo, noi non ci chiediamo chi sia stato o chi sia Pino Settanni, perché chiudiamo gli occhi e sogniamo insieme a lui immaginando di parlarci e farci raccontare i progetti incompiuti che avrebbe voluto realizzare se la vita lo avesse lasciato tra noi.