IMPIANTO EOLICO NEL GOLFO DI SQUILLACE, UN CONVEGNO DI ITALIA NOSTRA PER TENERE ALTA L’ATTENZIONE
Ribadito il secco “no” alle pale in mare
di REDAZIONE
– SQUILLACE (CZ) – 12 NOVEMBRE 2024 – «Non si è ancora sopita l’indignazione che ha provocato, nell’opinione pubblica e nelle istituzioni dei territori coinvolti, la prosecuzione dell’iter autorizzatorio relativo alla Concessione per la Costruzione ed esercizio di un parco eolico offshore di tipo galleggiante, denominato “Enotria”, da realizzarsi nello specchio acqueo del Golfo di Squillace a largo di Punta Stilo dalla Acciona Energia – Società Parco Eolico Flottante Enotria s.r.l.; un impianto che, è bene ricordarlo, si sviluppa su un’area di 252 km2 (duecentocinquantadue chilometri quadrati) ed è costituito da 37 aerogeneratori di 15 MW ciascuno, dell’altezza di oltre 350 metri, per una potenza complessiva di 555 MW.
Indignazione mista ad apprensione che sono scaturite in numerose manifestazioni di protesta, in sit-in e flash-mob che hanno interessato punti strategici delle coste del Golfo di Squillace, in convegni di approfondimento, in riunioni politiche e in sedute di Giunta dei Comuni interessati dal Mega Impianto.
Centinaia di migliaia di cittadini calabresi hanno levato la propria voce di dissenso e hanno costituito uno spontaneo quanto straordinario fronte comune con l’intento di difendere e di tutelare la terraferma e il mare, pretendendo il rispetto di tutte le aree coinvolte da un’opera ad elevato impatto ambientale e di carattere prettamente speculativo ed assolutamente inutile per la Calabria, regione che già produce energia elettrica in quantità superiore rispetto a quella destinata ai consumi interni e che ha già raggiunto la quota di energia da Fonti Rinnovabili prevista dal Governo italiano per il 2030.
Con l’aggravante che dalla colonizzazione delle multinazionali dell’energia, come nel caso dell’Impianto Eolico offshore nel Golfo di Squillace, i calabresi non ricevono alcun vantaggio, neppure in termini di agevolazioni tariffarie che, comunque, non risarcirebbero mai il danno patrimoniale ed ambientale che sarebbero costrette a sopportare.
Alla spontaneità del dissenso, tuttavia, doveva darsi seguito con atti concreti di opposizione, da produrre entro termini perentori, che hanno visto impegnati singoli cittadini, amministrazioni comunali e la Sezione di Catanzaro di Italia Nostra che, attraverso circostanziate memorie legali predisposte dalla Socia della Sezione avv. Natalina Raffaelli, ha confutato puntualmente le carenze di motivazioni, le omissioni, le risposte insufficienti, inadeguate, sfuggenti, ambigue, evasive e inappropriate fornite dalla Acciona Energia al Mase – Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, chiedendo pertanto il rigetto del Progetto per la realizzazione del Parco Eolico Flottante offshore nel Golfo di Squillace.
Al novero delle opposizioni – sul sito del Mase si contano una cinquantina di atti di Osservazioni – si è aggiunto, in questi giorni, l’atto di Osservazioni più atteso, quello del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria che reca la firme della funzionaria Maria Prigoliti e del Dirigente Giovanni Aramini, e che Italia Nostra Catanzaro saluta con compiacimento per il sotteso significato politico e per l’autorevolezza dell’organismo regionale firmatario.
Il documento evidenzia che l’impianto eolico Enotria “potrebbe costituire una significativa interferenza sulle popolazioni di specie a rischio di estinzione” e, con dovizia di dati e di approfondite analisi ambientali, giunge alla conclusione che, se realizzato, andrebbe a incidere su “un’area ad elevata valenza naturalistica”.
Italia Nostra Sezione di Catanzaro, nella convinzione che sia necessario tenere alta l’attenzione, ha in corso l’organizzazione di un Convegno che si terrà nei prossimi giorni».
Lo si legge in una nota di “Italia Nostra Catanzaro”.