25 NOVEMBRE, “ATTIVAMENTE COINVOLTE”: «IN PROVINCIA DI CATANZARO AIUTATO 25 DONNE»
La psicologa e psicoterapeuta Maria Rosaria Juli: “Molte sono le azioni che si possono mettere in campo, ma ancora molte sono quelle “passerella-pubblicità” a cui assistiamo”
di Franco POLITO
– PRESERRE (CZ) – 27 NOVEMBRE 2024 – Violenza contro le donne: c’è ancora tanto da fare per arginare il fenomeno.
Maria Rosaria Juli, psicologa – psicoterapeuta e docente a contratto all’Umg di Catanzaro, lo dice a chiare lettere: «Molte sono le azioni che si possono mettere in campo, ma ancora molte sono quelle “passerella-pubblicità” a cui assistiamo». Qualcuno, però, agisce con maggiore incisività.
«Da oltre 20 anni – aggiunge Juli – noi del centro antiviolenza “Attivamente Coinvolte” (presidente l’avv. Stefania Figliuzzi), ci muoviamo sul territorio catanzarese e su quello vibonese per sostenere le donne nel percorso di fuoriuscita dalla violenza con un’ equipe (non medicalizzata ) ma esperta e formata per affrontare tematiche di questo genere».
Da inizio 2024 in provincia di Catanzaro hanno fornito aiuto e sostegno a 25 donne.
«Un numero importante – fa notare Juli – ma ancora troppo striminzito. Sono, infatti, molte quelle che, purtroppo, si chiudono nel silenzio e non chiedono di essere aiutate.
C’è del sommerso , dovuto ad una serie di fattori: donne che si vergognano, non hanno un lavoro, sono isolate dalla famiglia e dagli affetti, temono che la giustizia non farà il suo corso».
A parere della Juli servono iniziative concrete.
«A tal proposito – fa sapere – insieme all’avvocata Stefania Figliuzzi, grazie anche alla collaborazione di altre operatrici particolarmente esperte , abbiamo scritto a quattro mani “In – Form – Azione”, un manuale operativo contenente gli strumenti destinati a chi opera nei centri antiviolenza».
Una sorta di “cassetta degli attrezzi” «per le addette ai lavori – puntualizza la docente – ma anche un concentrato di informazioni per tutti. Perché tutti, nessuno escluso, possiamo e dobbiamo essere sentinelle del fenomeno».
Che è questione complessa e «trasversale – spiega Juli – colpisce una donna su tre. Tutte siamo potenzialmente esposte alla violenza maschile, nessuna esclusa.
È certamente un fenomeno culturale, perché in tutte le culture accade che le donne muoiono per mano del proprio marito, compagno, amante.
Ricordiamoci che la violenza nasce nelle relazioni d’amore, cioè nelle storie che venute fuori “per sentimento” e poi trasformatesi in relazioni tossiche e violente, anche se non tutte per fortuna».
Per farvi fronte «nel concreto – suggerisce Juli – bisogna farsi trovare pronti, formati e preparati perché interessa tutti, non solo le donne. Vi si mescolano aspetti culturali, sociali, psicologici e antropologici».
Conta molto pure il gioco di squadra. «Le istituzioni – conclude la docente – possono e devono fornire un grosso contributo con azioni mirate e specifiche.
“Attivamente Coinvolte” ha dalla sua 40 protocolli d’intesa sottoscritti con i comuni della provincia di Catanzaro e 50 protocolli nella regione Calabria.
Sicuramente questo ci inorgoglisce tanto ma ancora non basta.
È solo un piccolo seme concreto che dimostra come la nostra mission, “uscire dalla violenza si può”, è più di vuota retorica».