CATANZARO JAZZ FEST, PRESENTATO IL LIBRO DI MASSIMO GARRITANO
“Come un funambolo in equilibrio”, Le Pecore Nere Editrice, si pone a metà strada tra il saggio ed il diario personale
di REDAZIONE
– CATANZARO – 5 DICEMBRE 2024 – “Bisognerebbe togliere il nome Jazz dai Festival, perché ha perso l’anima delle origini ed è diventata una musica da intellettuali”, con questa provocazione di Piergiorgio Caruso, direttore del Museo del Rock, venerdì 29 novembre si è tenuta, nell’ambito della XXIV edizione del Catanzaro Jazz Fest, la prima delle due presentazioni di libri previste, parte della collana musicale “Fonicottero” di una giovane casa editrice a trazione femminile, nata tra Argentina e Calabria: Come un funambolo in equilibriodi Massimo Garritano edito da Le Pecore Nere Editrice, a metà strada tra il saggio ed il diario personale.
Il racconto di un musicista che lavora sulla solo performance e sull’improvvisazione e, parafrasando il titolo del libro, è alla costante ricerca di equilibri tra contrastanti forze esterne ed interiori: la gestione dello spazio e del tempo, il rapporto col pubblico, la spontaneità e la razionalità.
L’autore ha dialogato col giornalista Domenico Iozzo, la direttrice della casa editrice, Maria Pina Iannuzzi, il direttore della collana editoriale, Carlo Cimino e il direttore artistico del Festival, Francesco Panaro e ha risposto alle domande del pubblico, incuriosito dal suo modo di affrontare questi sentieri musicali, sul confine sempre labile tra composizione ed improvvisazione.
Riprendendo l’argomentazione iniziale, l’autore ha condiviso l’idiosincrasia per le etichette che limitano le capacità espressive degli artisti, ingabbiandoli in schemi sempre troppo stretti.
L’incontro si è concluso con una performance musicale dimostrativa ed esplicativa e con una degustazione di vinidella Cantina Casa Ponziana.
Altri appuntamenti sono stati, domenica 1 dicembre l’itinerario “A spasso nella città antica”, con ritrovo alle ore 10 a Villa Margherita e ieri, martedì 3 dicembre al Teatro Comunale ore 21, doppio appuntamento musicale: il Mario Rosini Trio in cui il cantante e pianista è accompagnato dal direttore del Dipartimento Jazz del Conservatorio, Antonio de Luise al basso e Mimmo Campanale alla batteria, che segna in maniera ancor più tangibile la collaborazione, ormai pluriennale, con il Tchaikovsky.
Un concerto molto godibile, che ha presentato un progetto musicale dedicato alla canzone in tutte le sue forme e contaminazioni, dal jazz al funk.
Un modo per trovare una collocazione artistica ed emozionale con la canzone dalle sue origini ad oggi e ha inaugurato un dicembre di grande musica, pensata per avvicinare e per piacere ad un pubblico più ampio, amante della musica di qualità che apprezza il jazz e le sue molteplici contaminazioni.
Il concerto è stato aperto da un quartetto di giovani talenti calabresi, Veronica Parrilla & Carlo Maria Manna Quartet, (voce e pianoforte) che ha proposto il progetto “AboveAll”, insieme a Giuseppe Gugliotta al basso e Francesco Borrelli alla batteria, nato dall’interazione tra vari stili musicali, alternando a composizioni originali dallo stampo innovativo, alcuni tra i più ricercati standard del jazz.