STOP ALL’EOLICO SELVAGGIO A SAN VITO: ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI CIVICI CELEBRANO LA SENTENZA DEL TAR
Un primo passo verso una regolazione dell’eolico in Calabria. Focus su rilancio e valorizzazione delle aree interne
di REDAZIONE
– SAN VITO SULLO IONIO (CZ) – 24 DICEMBRE 2024 – C’è grande soddisfazione tra le associazioni e i movimenti civici delle Preserre catanzaresi dopo la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che ha bloccato la realizzazione del parco eolico di San Vito sullo Ionio.
Una decisione che segna una svolta nella lunga battaglia contro l’eolico selvaggio, fenomeno che ha trasformato le montagne calabresi in un inquietante “cimitero di pali di ferro”. Secondo il movimento “Calabria Jonio Tirreno”, questo deve essere solo il primo passo verso una regolazione chiara e stringente della diffusione degli impianti eolici nella regione.
«Per anni abbiamo assistito a una deregulation totale», denunciano i rappresentanti del movimento, «che ha sacrificato il paesaggio e la qualità della vita delle comunità locali sull’altare di interessi economici e speculativi».
Il movimento ha inoltre ribadito l’importanza di una pianificazione territoriale che metta al centro la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile. Un impegno che si riflette nell’adesione al progetto “Calabria Vera”, un’iniziativa volta a promuovere e valorizzare i punti di forza del territorio delle Preserre, una zona che da anni lotta contro lo spopolamento e la marginalizzazione.
Tra le soluzioni proposte dal progetto per rilanciare le aree interne vi sono il potenziamento del turismo naturalistico e culturale, la promozione di prodotti tipici locali, il sostegno alle piccole imprese agricole e artigianali e la creazione di infrastrutture moderne ma rispettose dell’ambiente.
«Le Preserre hanno un potenziale straordinario, che può diventare un volano per l’economia locale se sapremo valorizzarlo con intelligenza e rispetto», spiegano i promotori del movimento.
La sentenza del TAR non rappresenta solo una vittoria per San Vito, ma anche un messaggio chiaro: lo sviluppo energetico deve essere armonizzato con la salvaguardia del territorio e il benessere delle comunità locali.
Come sottolineano le associazioni, «questa è una battaglia per il futuro della Calabria, una terra che merita di essere preservata e non sacrificata».
Un futuro in cui la bellezza e la ricchezza delle aree interne possano finalmente diventare una risorsa per tutta la regione.