COMMERCIO ONLINE, L’IMPRENDITORE SOVERATESE SGRÒ: «IL MITO DEL RISPARMIO SFATATO»
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Il fondatore del progetto Naturium: “Il futuro è nei negozi fisici, veri pilastri dell’economia locale”
di REDAZIONE
– SOVERATO (CZ) – 21 GENNAIO 2025 – Negli ultimi anni l’acquisto online ha rappresentato per molti la promessa di comodità e risparmio.
Ma questa narrativa, secondo Giovanni Sgrò, fondatore del progetto culturale Naturium e titolare di supermercati biologici in Calabria, sta mostrando tutte le sue falle.
“L’online non conviene più, né agli utenti finali né alle aziende che lo propongono” afferma Sgrò, indicando come le dinamiche di mercato stiano lentamente riportando l’attenzione verso i negozi fisici.
COSTI NASCOSTI E PROMESSE INFRANTE
Il primo grande punto critico dell’online è il costo crescente delle campagne pubblicitarie.
Per ottenere visibilità su social media, motori di ricerca e altre piattaforme, le aziende devono investire somme sempre più alte, che inevitabilmente ricadono sui consumatori.
“Quello che all’inizio sembrava un modello economico vantaggioso per tutti, oggi non lo è più” sottolinea Sgrò.
A questo si aggiunge l’assenza di un contatto diretto con interlocutori in grado di risolvere eventuali problemi, lasciando i clienti spesso frustrati davanti a chatbot o call center impersonali.
IL MITO DEL RISPARMIO
Facendo un raffronto con il settore agroalimentare biologico, emerge un dato sorprendente: i prezzi tra il canale online e il negozio fisico sono ormai allineati.
“Chi acquista online spesso non considera i costi di spedizione o i margini aggiunti per coprire le spese di marketing.
Alla fine, il risparmio si riduce a zero” spiega Sgrò. Inoltre, il consumatore non ha la possibilità di verificare direttamente la qualità del prodotto, un aspetto cruciale quando si parla di alimenti freschi e biologici.
IL VALORE DEL NEGOZIO FISICO
Dietro ogni negozio fisico c’è una realtà che sostiene l’economia locale: posti di lavoro, indotto economico e una rete di relazioni dirette tra produttori e consumatori. “Un punto vendita non è solo un luogo dove acquistare, ma un pilastro del territorio” evidenzia Sgrò.
“Scegliere un negozio fisico significa sostenere l’occupazione, favorire l’economia locale e garantire un rapporto di fiducia tra cliente e venditore”.
UN MODELLO DA RIPENSARE
La riflessione di Giovanni Sgrò punta a una rivalutazione del negozio fisico come centro di economia sostenibile e relazione umana.
Mentre il commercio online affronta sfide crescenti, il negozio tradizionale dimostra una resilienza che affonda le radici nella capacità di costruire valore a livello locale.
“Il futuro non è fatto di algoritmi, ma di persone” conclude Sgrò.
Una provocazione che invita tutti, consumatori e imprenditori, a riflettere sulla direzione da prendere.