RIFIUTI ABBANDONATI A GAGLIANO DI CATANZARO, PROTESTANO I RESIDENTI
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I cittadini “Senza risposte ci rivolgeremo al prefetto”
Fonte: GAZZETTA DEL SUD
– CATANZARO – 6 FEBBRAIO 2025 – «Un vero spettacolo di degrado incuria e abbandono che da diversi mesi si presenta quotidianamente agli automobilisti e pedoni che quotidianamente utilizzano l’arteria».
È senza giri di parole la protesta di alcuni cittadini residenti a Gagliano.
Esasperazione e rabbia alimentano uno stato d’animo al limite della sopportazione.
Molte le segnalazioni cadute nel vuoto per la discarica che fa bella mostra lungo la tangenziale di via Smaldone.
Nessuno, a loro dire, finora ci ha messo mano.
«Qua siamo di fronte a un serio e gravissimo problema che investe l’igiene pubblico – incalza Francesco De Nardo a nome degli altri cittadini –. Purtroppo alcune persone incivili e prive del più elementare senso del rispetto e del vivere secondo una coscienza civica, inquinano e deturpano con rifiuti il territorio».
Auspicano maggiore tutela «con la messa in opera di “fototrappole” per multare i trasgressori di tali ignobili gesti».
Si sentono. però, abbandonati e soli.
“L’ultima spiaggia” l’hanno individuata nel prefetto Castrese De Rosa.
«In quanto cittadini titolari di diritti inalienabili – incalzano – siamo profondamente delusi e amareggiati di come sia la Provincia di Catanzaro, sia il presidente dell’ente intermedio Mario Amedeo Mormile, rimangano freddi e insensibili davanti a tale scempio».
E proprio al numero uno a Palazzo di Vetro, ma soprattutto (e anche) a chi gestisce la pulizia del territorio, rivolgono un ulteriore e ultimo appello «perchè si intervenga al più presto per bonificare definitivamente l’area».
Chiedono anche «un diserbo lungo la tangenziale, ormai abbandonata al degrado da anni, nonchè lungo la via Gimigliano».
Parole poggiate sull’ultima spiaggia Castrese De Rosa.
Non vorrebbero arrivarci, ma se necessario lo faranno.
«In quanto residenti di questo quartiere abbandonato, nella malaugurata ipotesi di mancato riscontro, ci rivolgeremo al signor prefetto per tutelare i nostri diritti», avvertono.