AMARONI (CZ) – “Pasqua di fuoco”, in fiamme le auto del consigliere regionale Arturo Bova
I due mezzi, una Fiat Grande Punto e una Fiat 500 EL, erano parcheggiate nel cortile dell’abitazione e nella via adiacente alla struttura. I carabinieri non escludono nessuna ipotesi. La vicinanza della comunità. Gli attestati di solidarietà delle istituzioni. Oltre ai carabinieri sul posto anche i vigili del fuoco
di Franco POLITO
AMARONI (CZ) – 3 APRILE 2015 – La comunità ancora avvolta nel sonno col pensiero rivolto ai riti della Pasqua e del Venerdì Santo. Quasi nessuno in giro. Sono circa le tre di stamattina quando scatta l’allarme.
Un vicino di casa allerta il consigliere regionale del Pd e noto avvocato penalista Arturo Bova per le fiamme che si propagano alte all’interno del cortile della sua abitazione. Bova scatta alla finestra. Un incendio sta divorando la Fiat Grande Punto di sua proprietà. Bova si attacca al telefono. Chiama il 112. Chiama i vigili del fuoco. Quando torna alla finestra nota dei bagliori provenire da via Amendola, la strada a ridosso della quale sorge la dimora, a due passi dall’ingresso del paese.
Anche la Fiat 500 EL della moglie, lì parcheggiata, è in preda alle fiamme. Gli incendi le divorano entrambe. Dei due mezzi, nonostante l’intervento dei pompieri di Catanzaro, resteranno solo gli scheletri, rimossi qualche ora fa dai carri attrezzi. Nessun danno alla dimora e a quelle dei vicini. Paura e angoscia, quelle sì, per via di un grosso pino che si staglia alto vicino alla villa e alle altre case. L’albero, per fortuna, appartiene alla famiglia dei “resinosi” e quindi molto resistente al fuoco.
Accorrono pure i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Girifalco guidati dal comandante Silvio Maria Ponzio e quelli del Reparto Investigativo di Catanzaro. Il sopralluogo dell’Arma è puntiglioso. La forza del fuoco, però, ha distrutto eventuali tracce per risalire alle cause dei due incendi. Due macchine dello stesso proprietario distrutte contemporaneamente fanno pensare alla matrice dolosa. Pur non escludendo nessuna ipotesi, l’attività investigativa punterà a chiarire se il fatto sia da collegare all’attività di avvocato o a quella politica esercitate da Bova, fino a dicembre scorso sindaco di Amaroni prima di optare per la carica di consigliere regionale in seguito alle vittoriose elezioni dello scorso novembre. I carabinieri, inoltre, stanno cercando di capire se per le vie del paese sia stata notata qualche macchina sospetta.
Appena si è sparsa la notizia, l’intera comunità si è stretta attorno al “suo” consigliere, che per ora non ha voluto rilasciare dichiarazioni, e alla famiglia con gesti di sincera solidarietà, tipici del pacifico e laborioso contesto amaronese. Un contesto rinomato, oltre che per il suo miele, anche per lo spiccato senso dell’accoglienza e della solidarietà.
Il primo cittadino reggente Gino Ruggiero e l’assessore al Bilancio Teresa Lagrotteria, anche a nome dell’amministrazione comunale, parlano di <<un atto spregevole, tipico di chi è abituato a colpire alle spalle, perché non sa o non vuole confrontarsi utilizzando gli strumenti della democrazia e della civile convivenza>>. Alle viste un’iniziativa pubblica per la prossima settimana.
Dei sentimenti di condanna espressi da tutti i sindaci del comprensorio si fa portavoce il primo cittadino di Vallefiorita Salvatore Megna che definisce l’azione compiuta ai danni di Bova <<vigliacca e insensata>>.
Da Catanzaro, infine, il presidente del consorzio di bonifica “Ionio Catanzarese” Grazioso Manno stigmatizza <<un gesto infimo che non impedirà a Bova di continuare il suo percorso per il riscatto della Calabria>>.