21 Giugno 2015
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PRESERRE (CZ) – E’ uscito “Lettere meridiane. Cento libri per conoscere la Calabria”, di Francesco Bevilacqua
Il volume è una sorta di canone “calabrese” in cui l’autore elenca i cento titoli che lo hanno aiutato a comprendere il carattere e la mentalità dei calabresi
di Gia. RO.
PRESERRE (CZ) – 21 GIUGNO 2015 – “Perché la Calabria e i calabresi sono come sono?” e “Perché hanno questo rapporto ambiguo con la loro terra, tra l’amore struggente e nostalgico e l’odio distruttivo?”.
Parte da questedomande Francesco Bevilacqua nel suo nuovo libro “Lettere Meridiane. Cento libri per conoscere la Calabria”, una sorta di canone “calabrese” in cui Bevilacqua elenca i cento titoli che durante la sua lunga attività di intellettuale e “camminatore” lo hanno aiutato a comprendere il carattere e la mentalità dei calabresi.
calabresi conoscono poco la loro terra e conoscono poco la cultura di questa regione bella e brutta, dolce e aspra… una terra di contrasti che vivono insieme in un equilibrio talvolta precario, talaltra immobile. Così, come in questi anni ha insegnato ai calabresi ad amare angoli straordinari del proprio territorio (che spesso si trovano dietro casa) sconosciuti anche a chi in quei posti vive da sempre, oggi Bevilacqua ci riprova con la letteratura e racconta ai calabresi quali sono i cento libri più importanti che nessuno dovrebbe ignorare. Dalla A di Alvaro alla Z di Zanotti Bianco.
La quarta – Pregiudizi secolari gravano sulla Calabria, la regione “più a sud del Sud” come scrive l’autore nella prima parte di questo libro. Calabria, la malfamata: per via del brigantaggio prima e della criminalità organizzata dopo. Ma anche terra di assistenzialismo, sprechi, arretratezza, sottosviluppo, malgoverno, omertà, indolenza, ignavia. Due scuole si pensiero si affrontano da anni. Da un lato chi considera la Calabria una terra irredimibile, in cui tutto è ‘ndrangheta, malaffare, malapolitica e quant’altro. Dall’altro chi considera la Calabria vittima di secoli di malgoverno e propugna, per reazione, una falsa retorica identitaria, rivendicando un autonomismo uguale e contrario a quello leghista.
Tra stereotipi e lamentazioni è difficile trovare il bandolo della matassa. Ci prova Francesco Bevilacqua che, dopo anni di studi e di esplorazioni pedestri, ci offre qui una sua originale ipotesi interpretativa sulla Calabria e sui Calabresi e, nello stesso tempo, un catalogo ragionato di cento libri, tra narrativa, storia, geografia, scienze sociali, da leggere o consultare, per cercare di capire davvero perché Calabria e Calabresi sono come sono, al di là di ogni stereotipo, di ogni luogo comune, di ogni (auto)rappresentazione mediatici.
Francesco Bevilacqua, saggista, narratore, ha scritto quattordici libri sulle bellezze naturali, i parchi, i paesaggi della Calabria. Altri quattro li ha dedicati al rapporto tra uomini e luoghi. Tra i suoi titoli per Rubbettino ricordiamo: Elogio dello stupore (2001), Montagne di Calabria (2003), Calabria, viaggi e paesaggi (2009), Genius Loci, il dio dei luoghi perduti (2010), Sulle tracce di Norman Douglas (2012) e Il Parco Nazionale del Pollino (2014).
Il volume è stato presentato ieri in anteprima a Tropea (VV), alle ore 17,30 alla Libreria “Il pensiero meridiano”. Ha conversato con l’autore Nicola Rombolà. E’ seguita la proiezione di un filmato appositamente realizzato dall’autore.