27 Ottobre 2015
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PRESERRE (CZ) – LA 106 VISTA CON “OCCHI DIVERSI”
Alla Cinesud la mostra fotografica di Filippo Romano sulla famigerata “strada della morte”
Articolo e foto di Gianni Romano (Il Quotidiano del Sud)
PRESERRE (CZ) – 27 OTTOBRE 2015 – La statale 106 jonica come non l’avete mai vista,uno sguardo diverso,da un punto di vista privilegiato, questo grazie alle fotografie di Filippo Romano,siciliano di nascita ma milanese di adozione,fotografo ha ripercorso i 405 chilometri della famigerata statale della morte, la 106 con occhi diversi, la strada e i paesaggi che la accompagnano fermati in uno scatto fotografico.
Una sensibilità non comune,quella del fotografo Filippo Romano,ai nostri occhi la statale 106 jonica è solo un fiume in piena che irrompe nei tanti centri costieri, creando autentici affluenti e con vie e traverse che spuntano dal nulla creando solo situazioni di autentico pericolo, ma l’arte e la passione di Romano trasformano questo nastro stradale in un veicolo di autentica creatività artistica, monumenti, paesaggi, archeologia industriale, ma anche persone e luoghi che raccontano al fruitore di turno quando è bella la nostra regione, ma che l’automobilista di turno non riesce a cogliere, allora negli scatti fotografici di Romano, ogni piazzola di sosta si trasforma in un mercatino che vende le merci più disparate, o ancora nei pressi di Crotone ai lati della statale è facile incontrare profughi afgani o di altre nazionalità, persone che fuggono da molte guerre e che transitano nei centri di accoglienza, ma lo scatto fotografico di Romano riesce a carpire questi momenti, in fila indiana a fare la spesa nei negozi della zona,ma è il paesaggio stesso che diventa palcoscenico, basti guardare le foto di fabbriche abbandonate in tutto il suo degrado.
Un racconto quello di Filippo Romano narrato attraverso le fotografie,improbabili statue di divinità greche,davanti a case ancora in costruzione,addirittura una copia della statua della libertà americana. Questa è la statale 106 jonica per Filippo Romano,una fonte inesauribile di sensazioni mai sopite, ma può uno scatto fotografico fermare il tempo e conservare i ricordi? Sicuramente sì. Le sensazioni che danno queste fotografie guardandole sono autentiche, come autentico è il messaggio di Filippo Romano, l’arte fotografica serve a questo,ricordare,fermare istanti e sensazioni e riuscire a trasmetterle. Una chiave di comunicazione forte,diretta,fatti di immagini che più di altre cose narrano in silenzio ma gridando forte quando è bello il sud, ma quanto spreco è presente, una statale 106 jonica mai messa sicuramente in sicurezza, Romano riesce a fare parlare la statale con una comunicazione fatta di immagini, non sembra neanche la stessa strada, noi,abituati a parlarne sempre in negativo.
Filippo Romano
Una mostra come comunicazione sociale, il senso di abbandono della statale e di alcuni paesi tiene il passo a paesaggi bellissimi fatti di antichi paesi arroccati sulle colline, immersi nella macchia mediterranea, in contrapposizione scheletri di palazzi mai finiti, case con i mattoni da intonacare, salvo poi non vedere qualche chilometro più avanti ville e abitazioni hollyvudiane, questo il tema di una regione dalle molte facce, basti scegliere quale facciata osservare.
Ma Filippo Romano questo lo sa perfettamente, il suo è un percorso artistico,e la sua fotografia una testimonianza continua di una bellezza antica e millenaria come la Calabria, il suo un racconto di amore e forse anche un pò di rabbia.