1 Novembre 2015
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SOVERATO (CZ) – LA DANZA COME BENESSERE PSICOFISICO
Convegno di formazione del Csm sulle discipline del movimento per intervenire sul disagio e prevenirlo
di REDAZIONE
SOVERATO (CZ) – 1 NOVEMBRE 2015 – Organizzato dal Centro Diurno del Csm di Soverato, diretto dal Dr. Salvatore Ritrovato, in collaborazione con l’Associazione di auto-mutuo-aiuto “Ama Calabria”, si è svolto a Soverato un convegno sul tema “Il Corpo Sociale – Danza movimento terapia risorsa per la salute ed il benessere psicofisico”.
L’iniziativa, tenutasi nella sede dell’Associazione A.FA.DI., si è sviluppata su una parte formativo-teorica durante la sessione mattutina ed una parte esperienziale nel pomeriggio.
Hanno introdotto i lavori il Dr. Ritrovato e la Dr.ssa Rosa Conca, cui hanno fatto seguito le relazioni del Prof. Vincenzo Bellia, direttore della Scuola Arti – terapie, di Catania, della Dr.ssa Ida Rende, sociologa e danzaterapeuta, di Cosenza, e dell’infermiera prof.le Marina Pasquini, del CSM di Soverato, danzaterapeuta formatasi presso la Scuola di Danza – movimento – terapia di Cosenza.
I destinatari del progetto erano 40 tra operatori di strutture sanitarie, volontari di associazioni no profit e genitori di giovani con disabilità. L’équipe del Centro Diurno ha voluto promuovere questo incontro di formazione teorica e pratica della disciplina di Danza–movimento–terapia allo scopo di offrire a caregiver e operatori l’opportunità di sperimentare questa pratica professionale rivolta all’intervento non solo “sul” disagio ma anche alla “prevenzione del” disagio e al potenziamento delle risorse della persona.
La specificità dell’approccio si riferisce al linguaggio del movimento corporeo, rivelatore di stati emotivi interni. Segni e Gesti sono un alfabeto arcaico che permettono un dialogo possibile. E’ una disciplina che lavora sulla persona (bambino e adulto) con particolare attenzione al nucleo sano e creativo di ognuno. La persona può sperimentarsi e divenire più consapevole delle relazioni esistenti fra il proprio modo di essere internamente e le proprie modalità corporee (atteggiamenti, posture, gesti, blocchi, silenzi e movimenti).
Il punto di vista teorico – metodologico è quello kleiniano delle relazioni oggettuali, e si rifà, inoltre, a W. Bion e a D. Winnicott che ha introdotto le funzioni del gioco creativo. La Danza–movimento–terapia è una disciplina che poggia su un orientamento psicodinamico, diventando una terapia espressiva. L’approccio, per certi versi anche ludico ed attivante, la rende un efficace ausilio nella riabilitazione di diverse forme di disabilità sia che si tratti di psicopatologie che di disturbi cognitivi (come illustrato 2 anni orsono con l’Associazione AFADI).
La Danza–movimento–terapia è ampiamente utilizzata anche nel settore educativo, nel lavoro psico-sociale, nello sviluppo di comunità e nella formazione alle competenze relazionali degli educatori e degli operatori socio-sanitari. La finalità della Danza–movimento–terapia è il benessere della persona, lo sviluppo della consapevolezza e della coscienza di sé.
L’iniziativa ha fatto registrare un assai vivo interesse e molto entusiasmo nei partecipanti.