14 Novembre 2015
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MONTEPAONE (CZ) – DISSESTO IDROGEOLOGICO, URGE UN “FRONTE COMUNE”
Idea emersa nel convegno promosso dal gruppo di minoranza
di Gianni ROMANO
MONTEPAONE (CZ) – 14 NOVEMBRE 2015 – In linea con quanto sempre affermato nel corso della campagna elettorale, durante la quale l’attuale gruppo consiliare d’opposizione “Impegno e Solidarietà – Montepaone” ha giudicato fondamentale dare vita a delle costanti forme di incontro e confronto con la cittadinanza, nella serata di giovedì scorso, 12 novembre, si è reso promotore di un’iniziativa, che ha avuto come tematica, la problematica del dissesto idrogeologico, dal titolo “Dissesto idrogeologico: programmazione o emergenza?”.
Ad introdurre i lavori sono stati doverosamente, il Sindaco Migliarese ed il capogruppo della minoranza Candelieri. L’evento, connotatosi per la positiva e soddisfacente risposta di pubblico, è stato impreziosito dalle relazioni del neo Capo della Protezione Civile, dott. Carlo Tansi, noto geologo, nonché ricercatore presso l’Università di Cosenza e dall’architetto Lazzaro, braccio destro dell’Ing. Gallo, soggetto attuatore del programma per la mitigazione del problema dissesto.
Di pregio sono stati gli interventi del Consigliere regionale Baldo Esposito, del Presidente del Consorzio di bonifica dello Ionio catanzarese, Grazioso Manno, del Presidente Anci, Michele Drosi, e della vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro. Non è mancata la partecipazione del Capitano della Compagnia carabinieri di Soverato Saverio Sica, di associazioni, di amministratori comunali, del gruppo della Croce Rossa italiana, dei volontari della Protezione civile e di Legambiente. Alcune parole di riflessione sono state spese altresì dai consiglieri Fulginiti e Totino.
A tenere le redini dei lavori, è stato mirabilmente il giornalista Barillà, che ha dettato i tempi dei vari interventi susseguitisi, non lesinando affatto spunti di riflessione ed incalzando relatori ed intervenuti con domande puntuali ed incisive, nel corso del dibattito apertosi.
Non si può pensare, come si è detto, di paventare mirabolanti infrastrutture come il “Ponte di Messina”, quando tratti ferroviari crollano, frane e smottamenti si succedono rapidamente o l’A3 resta un’eterna opera incompiuta. Non si può credere che si possono fronteggiare inondazioni e disboscamenti “ a mani nude”, senza le necessarie dotazioni di mezzi ed attrezzature , sebbene continuano ad essere effettuati spaventosamente tagli e si approvano leggi, con le quali si prevede la messa in cassa integrazione di operai specializzati, in fasi topiche e delicate.
Fa spavento che si debbano “caldeggiare” interventi sovente di riparazione, andando incontro, così facendo, ad esborsi dieci volte superiori rispetto a quelli computati per una logica e normale strategia di prevenzione e di programmazione.
Urge dopo una ferrea applicazione del Pai (sistema di regolamentazione e di adozione di vincoli per le aree non ancora edificate nei vari centri urbani), piani di protezione civile per tutti i comuni della nostra Regione ed una concreta implementazione del sistema di coordinamento degli interventi tesi alla manutenzione di più territori interessati e di un proficuo ripristino dell’assetto idraulico degli stessi. Di contro, è di sicuro rilievo l’istituzione di un’unità operativa per le politiche della casa, di riqualificazione ambientale, di edilizia residenziale pubblica per aspetti legati ai lavori pubblici.
L’intenzione è dunque quella di creare un fronte comune, svincolato da orientamenti partitici, in modo da monitorare la questione attraverso una politica all’insegna del tempismo e della produttività e non mostrandosi certo avidi di messaggi di assistenza rivolti al Governo centrale. Per Montepaone in sostanza, un buon momento di dialogo con molti cittadini, con la promessa che questo possa trasformarsi in una sana abitudine.