23 Maggio 2016
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REGGIO CALABRIA – TORO ABBATTUTO, INSORGONO GLI ANIMALISTI
Nucleo Tutela Animali e Lav pronte a presentare denuncia. «Poteva essere sedato»
di REDAZIONE
REGGIO CALABRIA – 23 MAGGIO 2016 – «Assistiamo ancora una volta all’ennesima inefficienza delle Istituzioni che, per risolvere il problema, hanno pensato bene di uccidere un animale indifeso senza alcuna pietà. Il toro non aveva ferito alcuna persona ma era assolutamente giustificata la sua folle corsa. L’animale infatti era circondato da auto in transito, macchine delle forze dell’ordine con sirene accese e urla dei passanti. Pertanto, terrorizzato e non “impazzito” come qualche indegno giornale ha riportato, cercava semplicemente un luogo idoneo dove potersi andare a rifugiare».
E’ quanto afferma Enrico Rizzi, Presidente Nazionale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali, nonchè Capo della Segreteria Nazionale del Partito Animalista Europeo commentando quanto avvenuto a Reggio Calabria sabato scorso quando un toro scappato da un allevamento o da un macello, ancora non è chiaro, dopo mezz’ora di corsa in città è stato freddato con 7 colpi di pistola dalle forze dell’ordine.
«Quello che è accaduto – aggiunge Rizzi – è di una vergogna indescrivibile e dimostra il totale fallimento delle Istituzioni. Hanno ucciso quel toro con sette colpi di pistola, come se fosse un criminale ricercato a livello internazionale. Mi chiedo perchè non si sia provveduto a sedarlo, piuttosto che farlo fuori in pochi secondi. L’uccisione di animali senza alcuna necessità, è un reato punito dal nostro ordinamento giuridico. E’ dovere delle Istituzioni tutelare l’incolumità pubblica dei cittadini, ma non vi era alcuna necessità di uccidere l’animale. Bastava infatti, ripeto ancora, sedarlo».
«Ho già dato mandato al responsabile del nostro Ufficio Legale, Avvocato Alessio Cugini – conclude – di chiedere immediatamente gli atti di quanto accaduto perché sono pronto ad informare la Procura della Repubblica».
Indignata anche la Lav Reggio. «”Il “pericoloso toro” – si legge in una nota – come titolavano i giornali online, che”seminava il panico”in città (neanche fosse un leone), in realtà era solo un vitello, molto spaventato, che alla fine di una lunga corsa per le vie cittadine ha terminato la sua corsa nei pressi del palazzo del Consiglio Regionale della Calabria e, proprio quando poteva essere catturato con il semplice aiuto del servizio pubblico veterinario, è stato abbattuto senza pietà».
«La Lav si domanda – prosegue la nota -: chi ha autorizzato l’uccisione?perché non è stata chiamata l’Asp veterinaria per sedarlo? Oppure, se è stata chiamata, perché non è intervenuta?è mai possibile che appena gli animalisti si distraggono un attimo devono accadere questi vergognosi episodi di incompetenza delle istituzioni cittadine e risoluzione dei “problemi”nella maniera più barbara e più sbrigativa?”.
La Lav ma anche migliaia di cittadini indignati che in queste ore hanno commentato la vicenda sui social network, vogliono vederci chiaro su questo grave episodio, che in altre città ,quando è accaduto, è stato risolto con la semplice somministrazione di un sedativo all’animale impaurito.
Pertanto, la Lav Reggio Calabria presenterà a breve una denuncia alle autorità competenti ai fini di individuare le responsabilità sia di chi ha lasciato incustodito l’animale, sia di chi ha dato l’ordine di abbatterlo, sia dei servizi veterinari pubblici per omissione di atti di ufficio.L’associazione animalista chiederà alla magistratura di effettuare le dovute indagini al fine di accertare se siano ravvisabili nel caso concreto i reati di cui all’art. 544-bis c.p. ( uccisione di animali ) e/o art. 544-ter (maltrattamento di animali) e di punire i soggetti responsabili