21 Giugno 2016
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CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – GIUNTA, IL NUOVO CONSIGLIO “CERTIFICA” IL TURN OVER
Si è insediata ieri la massima assise cittadina venuta fuori dalle elezioni dello scorso 5 giugno
di Fra. PO.
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 21 GIUGNO 2016 – Insediamento ieri pomeriggio per il consiglio comunale venuto fuori dalle elezioni dello scorso 5 giugno.
Per il sindaco Domenico Donato e la maggioranza di “Cambiamo Chiaravalle” un battesimo che ha confermato il modus con cui la coalizione che starà al governo della città per i prossimi cinque anni intende operare. Tutti coinvolti nella gestione del “Palazzo”.
La conferma con l’ufficializzazione della Giunta. Tra due anni ci sarà turn over. L’idea è stata certificata dalla massima assise cittadina. La squadra è partita con questa formazione: Pina Rizzo (con 345 voti la più votata) vicesindaco con deleghe al Personale e alla Cultura; Claudio Foti assessore al Bilancio, Urbanistica, Programmazione e Lavori Pubblici; Liberata Donato, Trasparenza e Legalità; Sergio Garieri, Sport e Viabilità. Da gennaio 2019 il “cambio” con i subentranti Elisa Fera, Stefania Fera, Gianfranco Corrado e Antonio Macrì.
Che, tra l’altro, non resteranno a guardare dalla panchina. A loro il sindaco ha destinato delle deleghe che vedono Elisa Fera alla Pubblica Istruzione e alle Politiche giovanili, Stefania Fera all’Ambiente, ai Fondi europei e alle Attività produttive. Gianfranco Corrado allo Spettacolo, al Turismo e al Commercio e Antonio Macrì alla Sanità e ai Servizi Sociali.
Tra i principi programmatici ribaditi dal sindaco c’è la volontà di ridurre i costi per ridare slancio all’economia chiaravallese. Va per questa via la rinuncia al presidente del consiglio comunale. I nuovi amministratori la considerano una “poltrona” inutile che comporta spreco di denaro e la cui funzione può essere assolta dal sindaco.
Una decisione presa male dalla minoranza. Pino Maida ed Emanuela Nera (#Progetto Chiaravalle), l’ex sindaco Gregorio Tino (Oltre) e Francesco Maltese (RipensiAmo Chiaravalle) hanno più volte ripetuto che sull’argomento non faranno sconti. Al gruppo minoritario, economia e costi a parte, non va giù l’idea di dover rinunciare al “garante della democrazia e del par condicio in seno al Consiglio”. «Figura barattata con le indennità» hanno attaccato i quatto.
A proposito delle indennità, restano invariate, invece, quelle spettanti a sindaco e assessori in scia con quanto deciso dall’ex sindaco Tino pur con lo sbarramento rappresentato dalle norme per i dipendenti pubblici. E il sindaco Donato è pubblico dipendente: fa il dirigente al Servizio Veterinario dell’Asp di Catanzaro.