20 Settembre 2016
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MONTEPAONE (CZ) – PARLA DON PIETRO POLITANÒ: «NESSUNA INGERENZA POLITICA SUL MIO TRAFERIMENTO»
“E’ solo frutto di una mia richiesta al Vescovo”
Articolo di Gianni Romano (Il Quotidiano del Sud)
MONTEPAONE (CZ) – 20 SETTEMBRE 2016 – Don Pietro Politanò, vice parroco di Montepaone centro storico, trasferito ad altra sede, tiene a precisare che non c’è stata nessuna ingerenza politica, ma semplicemente un normale trasferimento chiesto da lui.
“Sono costretto a chiederle ospitalità per queste mie righe, dice don Pietro, perché tirato in ballo da un articolo nel quale vengono riportati pensieri e parole, circa il mio trasferimento dalla parrocchia Maria SS. Immacolata, del tutto destituiti di fondamento e falsi, probabilmente ispirati da chi, lodando il mio lavoro a parole, lo smentisce con ciò che ha scritto attribuendo alla Chiesa, o all’autorità che la governa o a me, intendimenti inesistenti, fantasiosi e, ripeto, soprattutto non veri”.
“In particolare, mai e poi mai nè io nè tantomeno l’Arcivescovo avremmo accettato un’interferenza politica nell’azione della Chiesa, che è libera e tale intende restare. Per tale motivo chiedo che si rettifichi ciò che è stato scritto, (i fedeli hanno affidato al web il loro disappunto”.
“A tale scopo, desidero riportare qui integralmente quanto ho detto in chiesa: “Cari fedeli, da oltre due anni ho chiesto al vescovo di trasferirmi dovunque. All’arcivescovo che doveva dare un aiuto a don Bernardo Marascio parroco della parrocchia “San Giovanni Battista” a cui viene meno l’aiuto di don Mimmo Battaglia, neo Vescovo di Cerreto Sannita- Telese-Sant’Agata De’ Goti, ho offerto la mia totale disponibilità”.
”Questi i fatti veri, continua don Pietro, Tutto il resto è pettegolezzo puro, non consono ad una comunità cristiana che ho servito e cercato di formare cristianamente alla fedeltà alla chiesa ed ai suoi rappresentanti. Le vostre lamentele, se da un lato mi potrebbero fare piacere, dall’altro mi addolorano e non rendono un buon servizio nè a me nè alla comunità parrocchiale. Io sono un libero servitore della chiesa e non posso che dire grazie al mio arcivescovo che ha esaudito la mia richiesta: nessuno deve interferire in ciò che, ripeto, ho chiesto e che mi è stato concesso”.”
Vi prego pertanto di seguire con me la volontà del Signore ed il mio bene. Del resto, l’Arcivescovo vi invia un giovane confratello, bravo, buono e preparato che collaborerà, come ho fatto io, con il parroco. Quanto fin qui scritto, è fatto solo e soltanto per amore della verità e per amore dei fedeli di Montepaone superiore perché smettano di mostrare, ad ogni trasferimento, un volto ed un cuore che non appartenere ai buoni cristiani.”