CATANZARO – IL SI ALLA RIFORMA E L’URGENZA DI DARE A CATANZARO UN SINDACO LEADER POLITICO DALLE AMPIE VEDUTE
Iniziativa della consigliera regionale Flora Sculco. Al dibattito anche Maurizio Mottola di Amato
di REDAZIONE
CATANZARO – 30 NOVEMBRE 2016 – “La riforma costituzionale è l’occasione per togliere l’Italia dal freezer e rimetterla in marcia. Incluso il profondo Sud, di cui fa parte la Calabria, come mai disorientata e in attesa di risposte ad una crisi che l’ha sprofondata nel disagio sociale.
A pochi giorni dal voto, occorre avere chiari i punti della riforma che da soli valgono la scelta in direzione del cambiamento invocato da decenni: fine del bicameralismo paritario e fiducia al Governo solo dalla Camera; fine del contenzioso Stato-Regioni e possibilità per il regionalismo, che dopo mezzo secolo ha perso appeal, di rimettersi in linea, anche attraverso il Senato dei poteri territoriali”.
E’ quanto ha asserito la consigliera regionale Flora Sculco nel corso dell’iniziativa “Le ragioni del sì” promossa dal “Coordinamento Comitati Basta un Sì – per cambiare l’Italia e per cambiare la Calabria” moderata dall’avv. Vittorio Ranieri, introdotta dal consulente aziendale Alberto Tiriolo e conclusa dall’avv. Pino Pitaro. Flora Sculco ha ricordato che “Proprio il capoluogo della Calabria deve essere protagonista del rinnovamento. Intorno al ‘sì’ occorre trovare le assonanze che servono a modernizzare le istituzioni e suonare la carica per fare, da qui al voto amministrativo, di Catanzaro un capoluogo dignitoso in coerenza con le tradizioni culturali della città e trasformare l’area centrale in area pulsante per ridare fiducia alla Calabria.
A Catanzaro serve un sindaco che sia un leader politico dalla progettualità elevata con un forte grado di autonomia e che voglia renderla protagonista del suo presente e del suo futuro”. Nella Sala delle Culture nel Palazzo della Provincia di Catanzaro la partecipazione è stata ampia, molti i professionisti e dirigenti di associazioni ma soprattutto tantissimi cittadini comuni e diversi interventi ‘fuori programma’, da Mario Muzzì agli avvocati Francesco Bianco e Antonello Talerico. Lo psichiatra (consigliere comunale) Mauro Notarangelo ha detto che avrebbe preferito l’abolizione del Senato, “ma adesso ciò che conta è cogliere l’opportunità di cambiare approccio ai problemi”.
Il consigliere provinciale Rosario Lo Stumbo ha detto di avere scelto il si “in maniera convinta”. Ha ringraziato Flora Sculco “per il suo impegno, sia sulla riforma costituzionale che per affermare le ragioni dell’area centrale della Calabria. Flora è un riferimento importante con cui in particolare Catanzaro dovrà fare un lungo percorso sulla strada del riscatto. La nostra è una scelta frutto di una valutazione collettiva, cara Flora, caro Pino Pitaro e carissimi amici. Ci si muove nel filone della cultura riformista suggellata dai padri costituenti nei 139 articoli della Costituzione. Auspico infine che le classi dirigenti della mia città recuperino la volontà e l’energia che sono necessarie per dare a Catanzaro un protagonismo vigoroso frutto di un impegno collettivo e sulla base di un programma di crescita e sviluppo”.
E’ intervenuto anche l’avv. Maurizio Mottola di Amato, candidato a sindaco della città. Si è soffermato sull’urgenza di ridare slancio alla città ed ha raccontato l’impresa dell’associazione “Catanzaro entro le mura” valsa ad aprire il Supercinema nel cuore del centro storico. Ha detto: “Dal sogno alle realtà, se si lavora bene, il passo è breve”. Pino Pitaro, in conclusione, ha affermato che “la riforma serve per affrontare le sfide della crescita e della riduzione delle diseguaglianze. Il Senato dei poteri locali può soddisfare l’esigenza delle Regioni e del sistema delle autonomie locali di avere una sede nazionale di proposta, ascolto, confronto e decisione. A chi dice che la riforma indebolirà ulteriormente il ruolo delle Regioni e del sistema delle autonomie locali, io mi sento di rispondere che non è così. Al contrario, proprio la riforma rappresenta l’opportunità di ridare senso Regioni che appaiono stanche, cariche di competenze gestionali dagli esiti fallimentari: si pensi alla sanità, al turismo, al lavoro, all’ambiente. Conservare questo drammatico stato di cose sarebbe un suicidio”.
E su Catanzaro: “La città deve svegliarsi. Dal sì al referendum al sì al cambiamento amministrativo per una città a misura d’uomo, che sappia armonizzare i tanti microcosmi di cui è composta, non ci vuole poi molto. Certo, nessuno ci regalerà niente. Serve – secondo l’avv. Pitaro – rimboccarsi le maniche e sapersi distinguere, altrimenti i cittadini non cambieranno per un nuovo solo di facciata. Non dobbiamo demonizzare nessuno, ma stare ai fatti. E dopo il 4 dicembre iniziare una riflessione concludente”.
Ha tirato le fila del dibattito, l’avv. Pitaro: “Catanzaro vuole esserci – ha detto – in questa battaglia di rinnovamento Individuare con estrema chiarezza chi governa e la maggioranza che lo sostiene per l’intera legislatura, servirà perché il cittadino sappia a chi assegnare le responsabilità dei successi e dei rovesci della politica.La riforma serve anche e soprattutto per affrontare le sfide della crescita e della riduzione delle diseguaglianze. Il referendum confermativo del 4 dicembre è l’occasione da afferrare al volo, per segnare una svolta nel disarmonico scenario geopolitico italiano e provare ad elaborare – in una logica politica unitaria che punti a superare sia lo storico conflitto centro/periferia che il dualismo Nord/Sud – proposte e progetti di segno riformista”.
Ha concluso: “Questa è una prova per il rinnovamento del Paese, ma che qui proseguirà per il rinnovamento dell’amministrazione comunale nel segno di una stagione che deve poter vedere la città abbandonare il basso profilo che la connota. Occorre riaggregare i tanti microcosmi che compongono la città e mettere ordine nello sviluppo. Insieme, la politica, i cittadini, le istanze più rappresentative del mondo del lavoro e dell’associazionismo, possiamo farcela. Migliorare la qualità della vita in questa città è e deve essere possibile!”