12 Aprile 2017
39
PRESERRE (CZ) – TERREMOTO SACAL, BOVA: «VICENDA SUSCITA RIPROVAZIONE E ALLARME SOCIALE»
Arturo Bova
“Grave il mancato controllo della politica”
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 12 APRILE 2017 – “Il quadro che sta emergendo dalla vicenda Sacal suscita riprovazione e grande allarme sociale. Mi auguro, da calabrese prima ancora che rappresentante delle Istituzioni, che gli indagati chiariscano la propria posizione perché le ricadute economiche, sociali e politiche di questa vicenda rischiano di essere enormi per la Calabria”.
Lo afferma Arturo Bova, presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria.
“La Sacal dovrebbe infatti gestire anche gli Aeroporti di Reggio Calabria e Crotone e un blocco alla sua attività causato da un’amministrazione straordinaria dovuta all’indagine, getterebbe nel caos il sistema aeroportuale calabrese. Le conseguenze sul sistema economico della nostra regione sarebbero gravissime.
Nondimeno auspico che la giustizia faccia il suo corso in maniera perentoria e puntuale. Ancora una volta le Forze dell’Ordine e l’Autorità Giudiziaria hanno dimostrato di svolgere fino in fondo il loro dovere e a loro va il plauso di tutta la Calabria per lo spirito di abnegazione con cui operano, nonostante le solite e arcinote ristrettezze di uomini e risorse. Ancora una volta, purtroppo, assistiamo alla narrazione di un “sistema” di diffusa corruzione che impone una riflessione più ampia che non può più essere rinviata né tantomeno lasciata al solo mondo giudiziario.
La politica ha il dovere di intervenire e non rimanere nel solito assordante silenzio. Se la vicenda Sacal – prosegue Bova – dovesse essere confermata nella sua impostazione, significherebbe che, nonostante le tante inchieste che si sono susseguite negli ultimi mesi, il ruolo di controllo che è demandato alla politica sarebbe stato quantomeno omesso o, peggio ancora, sacrificato sul banco dei più biechi interessi personali. Si tratterebbe di una cosa a dir poco inaccettabile. Non penso, allora, solo alla già grave ipotesi di un coinvolgimento penale nella vicenda, sulla quale sarà la magistratura ad esprimersi, ma anche alla sopravvenuta mancanza di requisiti morali ed etici per ricoprire ruoli derivati dalla scelta dei cittadini.
Per quanto mi riguarda, il limite che non può essere mai travalicato nel mondo politico-istituzionale, non è solo quello dell’illecito penale, ma ancor prima, è e deve essere quello del moralmente e dell’eticamente riprovevole. Nel mio ruolo di Presidente della Commissione Contro la ‘ndrangheta mi adopererò affinché tali valori ritornino ad essere l’unica fonte di ispirazione dell’agire politico del governo regionale di cui faccio parte”.