18 Aprile 2017
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SQUILLACE (CZ) – PASQUA, MONSIGNOR BERTOLONE: «UOMO CAPOLAVORO DI DIO»
Arcivescovo Catanzaro – Squillace ha celebrato nella Basilica messa solenne di Pasqua
Articolo e foto di Franco POLITO
SQUILLACE (CZ) – 17 APRILE 2017 – «Scuotetevi, scuotetevi».
E’ l’invito lanciato ieri mattina dall’arcivescovo metropolita di Catanzaro – Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, durante la messa solenne di Pasqua celebrata nella basilica squillacese.
La solenne liturgia è stata concelebrata, tra gli altri, da monsignor Raffaele Facciolo e da monsignor Giuseppe Megna. In mezzo ai fedeli anche il sindaco Pasquale Muccari, esponenti dell’amministrazione comunale, il maresciallo dei carabinieri Raffaele Mosca e il comandante della polizia locale Santo Franco Polito.
Il presule, inoltre, ha tracciato la netta differenza tra le azioni di Dio e quelle dell’uomo. «Le prime – ha specificato – sono eterne. Le seconde sono improntate all’errore. Quelle di Dio sono perfette. Quelle dell’uomo, invece, sono come un giocattolo che si rompe, fallibili e “limitate”.
Pur con le sue “imperfezioni” l’uomo, però, «resta il capolavoro di Dio» ha proseguito l’arcivescovo. Monsignor Bertolone ha insistito nella costante presenza di Dio nella vita dell’uomo. «La Resurrezione – ha detto – non è una favola. Non è un’invenzione. E’ un fatto vero, reale. Dio è con noi ogni giorno. Sempre. Risorge ogni giorno e ci invita ad andare oltre la morte e improntare la nostra condotta a “una nuova vita”».
Bertolone ha definito Pasqua “il compleanno del mondo” e ha invitato l’assemblea a fare tesoro dei messaggi della Chiesa. «Non basta dire “ “Che bella predica” se poi quello che si è ascoltato rimane lettera morta».
Infine il messaggio di chiosa. «La Resurrezione è luce – ha concluso – è “nuova vita” che comporta sacrificio. Tutte le cose belle comportano sacrificio e hanno la loro ragion d’essere in qualcosa di più “grande”. Anche l’uomo, al pari del fiore che nasce dal seme marcio e dell’albero che ha radici profonde e robuste, ha la il suo fondamento nell’Amore misericordioso di Dio».