5 Maggio 2017
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PRESERRE (CZ) – “ULISSE”, LA DOMANDA NASCE SPONTANEA: «COSA STA ACCADENDO A SQUILLACE?»
“Si sono forse risvegliati pericolosi appetiti criminali? Forse esiste una sorta di vuoto e qualcuno pensa con questi atti di riempirlo, marcando il territorio?”
Articolo di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)
PRESERRE (CZ) – 5 MAGGIO 2017 – Non si placa lo sdegno e la ferma condanna per l’attentato intimidatorio compiuto ai danni dell’imprenditore Franco Paonessa, titolare dello stabilimento balneare “Ulisse”, situato sul lungomare Odisseo di Squillace lido.
Ignoti approfittando delle ore notturne avevano dato fuoco allo stabilimento, l’incendio violento ha causato la totale distruzione della struttura,nonostante fossero arrivati sul posto due squadre di vigili del fuoco con quattro autobotti,due dal comando provinciale di Catanzaro e due dal distaccamento di località Caldarello di Soverato, lo stabilimento era preda di un furioso incendio e alla fine, non restava praticamente nulla.
Questo a ridosso dell’imminente stagione estiva e a pochi giorni di distanza da un altro incendio a poche centinaia di metri di distanza, l’incendio doloso che aveva completamente distrutto il noto ristorante”la cena di Afrodite” in posizione centrale, tra l’ufficio postale e la stazione ferrovia.
Cosa sta accadendo a Squillace? Si chiedono in molti, si sono forse risvegliati pericolosi appetiti criminali? Forse esiste una sorta di vuoto e qualcuno pensa con questi atti di riempirlo, marcando il territorio? Un copione già visto in altre località.
Subito le dichiarazioni di solidarietà e di vicinanza da parte dell’amministrazione comunale con il sindaco Pasquale Muccari che si era recato sul posto nell’immediatezza dei fatti,ma anche il consigliere regionale e presidente della commissione anti ‘ndrangheta Arturo Bova, che aveva detto in occasione dell’incendio della cena di Afrodite, «non siamo in Svezia, siamo in Calabria, quando lo vogliamo capire?». Anche il presidente della provincia Enzo Bruno aveva espresso con un comunicato il suo sdegno per il grave atto intimidatorio e la sua vicinanza all’imprenditore.
Anche Giorgio Ventura presidente della sigla sindacale Cicas (Commercio) esprime le sue forti perplessità. “L’incendio allo stabilimento balneare Ulisse, queste le parole di Ventura, è il secondo episodio doloso con le stesse barbare modalità avvenuto nel giro di qualche settimana a Squillace Lido, ripropone l’assoluta necessità di intervenire in maniera decisa sulla grave situazione di insicurezza e di illegalità manifesta che si registra nella fascia del litorale ionico catanzarese.”
La Cicas chiede con forza che le autorità inquirenti facciano piena luce sugli episodi incendiari che, continua Ventura, in pochi minuti hanno distrutto lavoro e sacrifici durati anni. È una barbarie che va combattuta da tutti, certamente, e in misura preventiva dagli stessi esercenti, dalle associazioni, dalle amministrazioni, dalla politica.” Ma al momento, ciò che appare importante, urgente e non procrastinabile è reprimere questi atti, individuare i responsabili materiali e i mandanti, ripristinare la piena legittimità dell’esercizio di impresa, imporre la vigenza delle leggi dello Stato e non dell’arroganza del crimine. “
La Cicas chiede un incontro urgente con il Prefetto di Catanzaro per discuterne con il massimo rappresentante dello Stato, facendo riferimento in particolare alle misure anche di carattere straordinario che sembra necessario adottare in considerazione della recrudescenza degli atti incendiari o comunque di natura intimidatoria che, conclude Giorgio Ventura, già avevano colpito altri esercizi turistici della costa catanzarese nel recente passato”.
Ulisse, scriveva Omero, dopo lunghe peripezie, arrivava alla sua amata Itaca; veniva depositato sulla riva dell’isola ancora addormentato e quando si sveglia, stravolto dal viaggio e dalle avventure, non capisce neanche dove si trova, ma il risveglio per Ulisse, lo stabilimento balneare di Squillace è un altro, difficile da capire, impossibile da metabolizzare, fare i conti con questi gesti è complicato, oggi un imprenditore che ha subito danni per migliaia di euro, lavoratori e famiglie che non avranno risposte nell’immediato, ma occorre fare qualcosa di concreto, subito.