22 Maggio 2017
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AMARONI (CZ) – CINIPIDE DEL CASTAGNO, LA LOTTA BIOLOGICA CONTINUA
Un particolare della malattia causata dal parassita
Per il quinto anno consecutivo il Comune ha destinato risorse per l’ambiente: effettuati i lanci di Torymus Sinensis
di Franco POLITO
AMARONI (CZ) – 22 MAGGIO 2017 – E sono cinque.
Anche quest’anno sono stati effettuati i lanci di Torymus Sinensis, l’antagonista naturale del Cinipide galligeno del castagno.
Per il quinto anno consecutivo il Comune ha destinato risorse all’ambiente e alla lotta biologica alla malattia del castagno. Il terribile parassita, oltre ad arrecare danni al territorio, ha inciso notevolmente sulla produzione di uno dei suoi prodotti d’eccellenza: il miele di castagno.
«L’operazione di lancio – spiegano il sindaco Luigi Ruggiero e gli altri amministratori – sono state effettuate venerdì scorso secondo le istruzioni fornite dalla società Pegaso che ha messo a disposizione l’antagonista, ed è stata condotta con grande scrupolo dall’ufficio di Polizia Municipale di concerto con l’ufficio tecnico comunale, che ringraziamo per l’impegno e la collaborazione in questa delicata procedura. Sono state acquistate quantità di Torymus maggiori rispetto allo scorso anno, consci che un’azione più incisiva è necessaria per risollevare le sorti dei nostri bellissimi castagneti».
«I lanci – aggiungono – sono stati effettuati in due tempi. Un primo intervento, coordinato dal nostro vigile urbano, era già stato realizzato nelle settimane scorse grazie al contributo della Regione Calabria; il secondo, più consistente, è di due giorni fa ed è stato finanziato interamente dal comune che non ha mai smesso di investire risorse nella lotta biologica da quando anni fa lo stesso si è fatto promotore della campagna di sensibilizzazione sulla problematica del castagno presso tutto il comprensorio, arrivando a favorire un’azione comune degli enti attraverso l’allora Comunità Montana Fossa del Lupo».
«Da cinque anni, dunque – concludono gli amministratori – Amaroni continua la sua battaglia biologica a salvaguardia del territorio e del castagno, purtroppo quasi in forma isolata. Ed è questo il problema maggiore; se si riuscissero a fare maggiori lanci, con una azione intensiva da parte di più soggetti che abbracci un territorio molto più vasto i risultati sarebbero molto più incisivi».