23 Agosto 2017
876
MONTAURO (CZ) – “FACCIA DA MOSTRO”, UNA VITA CON POCHI AMICI
Niente piazze e niente locali per Gianni Aiello, l’ex poliziotto coinvolto in inchieste scottanti e morto per un improvviso malore. Solo l’amore per il mare
Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)
MONTAURO (CZ) – 23 AGOSTO 2017 – La notizia della morte di Gianni Aiello ex poliziotto e conosciuto come “Faccia da Mostro” ha fatto naturalmente il giro della penisola su tutti i media.
Ma a Montauro suo paese natio e di residenza, questa morte ha lasciato il segno nei suoi amici, la compagna di una vita Ivana Orlando, gli amici, Sarino, Vito, Tony, Panti ed altri.
Aiello era di poche parole e non amava frequentare bar o piazze, il suo amore era invece il mare, la pesca, essendo lui stesso figli di pescatori, molto conosciuto per la sua perizia e conoscenza della pesca in località Calalunga di Montauro, ma in nottata dopo la sua morte avvenuta a causa di un infarto sulla spiaggia dove stava tirando sulla spiaggia insieme ad amici, la sua imbarcazione ”Il bucaniere,” ma forse il caldo, o forse lo stress hanno fatto si che Aiello cadesse esamine al suolo.
Immediati i soccorsi sul posto anche un defribillatore e l’arrivo dei sanitari del 118 Suem di Montepaone lido, il medico Serena Fulginiti ha cercato per molti minuti di rianimarlo, ma per Gianni Aiello non c’era niente da fare, gli esami esterni sono stati effettuati dal medico legale Isabella Aquila dell’università Magna Graecia di Catanzaro.
Moriva lui e si portava dietro anni di inchieste e dossier secretati con pentiti di mafia anche molto importanti che lo accusano a vario titolo di essere presente o esecutore di efferate azioni violente. La sua salma è stata trasferita come disposto dal tribunale di Catanzaro dal sostituto di turno, Vito Valerio, al policlinico universitario per l’esame autoptico, in nottata via vai di forze dell’ordine, sequestrata e portata via per ulteriori controlli la sua autovettura una vecchia Range Rover blu, la sua moto di grossa cilindrata che usava tutto l’anno da vero spirito libero.
Perquisite e successivamente sequestrate la sua imbarcazione blisterata e sottoposta a sequestro giudiziario dalla questura di Reggio Calabria, la sua casa accanto al lungomare, la sua abitazione nel condominio dei marinai in via provinciale, sul posto magistrati e uomini della questura di Reggio Calabria e di Catanzaro.
Si apre adesso una ulteriore pagina che sembra scritta da un giallista, la sua vita e la sua morte sono un mistero, fitto e impenetrabile, proprio come era lui in vita, di poche parole e lontano dai riflettori, pochi amici e il mare, il mare che è adesso custode di chissà quali segreti.
La Procura antimafia di Reggio Calabria ha disposto il sequestro probatorio della casa, della barca e del telefono cellulare di Giovanni Aiello, l’ex poliziotto della Mobile di Palermo conosciuto come “Faccia da mostro”, deceduto sulla spiaggia di Montauro.
Il provvedimento è stato disposto dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo titolare dell’inchiesta “‘Ndrangheta stragista” che vedeva coinvolto lo stesso Aiello già sottoposto a perquisizione lo scorso 24 luglio. Si tratta di un sequestro probatorio in attesa degli esiti dell’autopsia disposta dalla Procura di Catanzaro. Gli accertamenti degli uomini della Squadra mobile sono proseguiti fino a tarda notte.
Gli investigatori hanno raccolto anche la testimonianza della moglie di Gianni Aiello. Nell’attesa che venga effettuato l’esame autoptico, il corpo di Aiello si trova nel policlinico universitario di Catanzaro, ma i suoi legali, gli avvocati Eugenio Battaglia e Ugo Custo del foro di Catanzaro ribadiscono, che il loro assistito era estraneo in quanto le inchieste erano state archiviate.