SAN VITO SULLO IONIO (CZ) – E’ “ALLARME” CORSI D’ACQUA
I quattro che attraversano il paese necessito di un concreto intervento per quanto riguarda la pulizia degli argini e del letto del corso d’acqua
di REDAZIONE
SAN VITO SULLO IONIO (CZ) – 13 OTTOBRE 2017 – Preoccupano le condizioni dei corsi d’acqua presenti nell’area montana della “Fossa del Lupo” che si riversano, poi come affluenti nel fiume Beltrame per finire nel mare Jonio.
A San Vito sullo Jonio, tra fiumi e torrenti, l’abitato è attraversato da ben quattro corsi d’acqua, tutti lasciati nel pieno abbandono. Il più grosso come densità di portata d’acqua è il fiume “Scorsone” che, praticamente, spacca in due il paese. Ci sono pure il “Fosso Gangemi”, il “San Vito” e “Tripomelingi” che necessito di un concreto intervento per quanto riguarda la pulizia degli argini e del letto del corso d’acqua.
Argomento affrontato dal sindaco del paese Alessandro Doria che, a parte le insufficienti risorse di bilancio per garantire i servizi istituzionali assegnati all’ente, parla di corsi d’acqua che appartengono al demanio e per questo motivo il comune non può intervenire. Mancano mezzi e risorse umane. Tutto, poi rientra nella sfera di competenza della Regione Calabria, perchè l’amministrazione provinciale di Catanzaro ha rimesso le deleghe e le rispettive competenze dopo la riforma Delrio.
Regione Calabria che non ha mai affrontato in termini concreti l’azione di controllo del territorio. Protezione civile che da queste parti si fa vedere poco e lo stato in cui versa il fiume “Scorsone” è sotto gli occhi di tutti. L’area montana della “Fossa del Lupo” è piuttosto importante per quanto concerne il patrimonio boschivo e i corsi d’acqua.
Ci sono paesi importanti anche se di piccole dimensioni come Cenadi, Olivadi, Centrache, San Vito sullo Jonio. Realtà locali che vivono tutti lo stesso problema quello della mancanza di adeguati interventi per la pulizia dei corsi d’acqua. L’ultima azione sui fiumi è appartenuta alla Comunità montana “Fossa del Lupo – Versante Jonico” oramai chiusa da anni, con il progetto “Fiumare Pulita” con l’allora presidente Enzo Bruno.
Poi praticamente il vuoto con sterpi e arbusti che sono cresciuti lungo la linea di scorrimento dell’acqua. Rigoglio di erbacce e alberi incontrollato che rappresenta oggi il vero pericolo.
Specialmente in caso di piogge torrenziali che potrebbero portare all’inondazione dei corsi d’acqua e l’allagamento del paese.