ARGUSTO – «GIU’ LE MANI DALLA SCUOLA»
Argusto, veduta
Giunta comunale contro il dimensionamento ribadisce la necessità di mantenere la scuola primaria e dell’infanzia
di Franco POLITO
ARGUSTO (CZ) – 17 OTTOBRE 2017 – «La scuola non si tocca».
Non è un imperativo ma poco ci manca. La giunta comunale, presieduta dal sindaco Valter Matozzo, manifesta tutta la sua contrarietà al dimensionamento scolastico e sottolinea la «necessità di mantenere sul territorio comunale, per l’anno 2018 – 2019, la scuola primaria e la scuola dell’infanzia, costituenti plesso staccato dell’Istituto Comprensivo “C. Avaro” di Chiaravalle Centrale».
Sindaco e assessori insistono sul concetto di “necessità”. Soprattutto perché in un comune come Argusto, considerato “Zona svantaggiata” ai sensi dell’articolo 19 del Regolamento CE N.1257/1999 del 17 maggio 1999, l’offerta formativa attuale è rappresentata unicamente dalle scuole primaria e dell’infanzia.
Gli amministratori parlano della “necessità” di mantenere nel territorio comunale l’indispensabile servizio istituzionale di istruzione pubblica esistente in loco. I motivi che li spingono a farlo sono più d’uno.
Primo fra tutti quello di natura economica. «Questa Amministrazione – sostengono – non è in grado di sostenere l’aumento delle spese di gestione per il trasportoØ degli alunni in plessi siti in altri Comuni; I bambini frequentanti la scuola primaria e dell’infanzia appartengono a famiglie dedite prettamente a lavori di carattere agricolo e/o domestico, le cui disponibilità finanziarie non consentono loro ulteriori e più gravosi oneri conseguenti all’eventuale istituzione e gestione del servizio di trasporto;
Poi c’è il macigno dell’ulteriore spopolamento. «Una eventuale soppressione delle uniche strutture scolastiche presenti ad Argusto – dicono ancora. potrebbe destare grave allarmismo e preoccupazione tra la popolazione, già colpita dal fenomeno della emigrazione e dalle ristrettezze economiche dovute alle continue normative di carattere nazionale emanate per il contenimento della spesa pubblica».
Infine, ma non ultime, ci sono le ragioni territoriali. «L’attuale situazione – conclude la Giunta – risponde alle diversificate richieste dell’utenza, avuto riguardo soprattutto alle caratteristiche orografiche del territorio le quali sono contraddistinte da diverse località ed abitazioni sparse, per i quali verrebbe meno un idoneo servizio individuale di trasporto con notevole aumento dei costi e dei tempi di raggiungimento dei plessi scolastici di Chiaravalle Centrale».