CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – OPPOSIZIONE IN CORO: «MAGGIORANZA SFUGGE AL CONFRONTO»
I quattro consiglieri di minoranza contrariati da mancata convocazione consiglio comunale, a loro richiesta, su vicende Casa della Salute. E diffidano il sindaco
di Fra. PO.
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 19 OTTOBRE 2017 – «Ormai è diventato normale non rispettare le norme».
Lo affermano in una nota i consiglieri comunali di minoranza Emanuela Neri, Giuseppe Maida, Gregorio Tino e Francesco Maltese.
Che poi aggiungono. «Credere di poter amministrare una Città sviando dalle regole del confronto democratico. È cattiva abitudine, infatti, da parte del sindaco e di tutta la sua maggioranza ignorare le istanze legittime dei consiglieri di minoranza, legittimi rappresentanti dei 2/3 dei cittadini chiaravallesi e contestualmente provare ad apparire come il paladino di turno, inventando le peggiori menzogne pur di nascondere le reali inefficienze e incapacità».
«Per ristabilire la realtà dei fatti – insistono i quattro – è bene informare i cittadini tutti che ad oggi il Sindaco non ha ritenuto di convocare il consiglio comunale straordinario ed urgente richiesto dai Consiglieri Comunali di minoranza Giuseppe Maida, Francesco Maltese, Emanuela Neri e Gregorio Tino, in data 3 Ottobre 2017 ai sensi dell’art. 39, comma 2 dei Tuel per discutere la questione: Casa della Salute di Chiaravalle Centrale: Stato di attuazione del Progetto e possibili sviluppi».
«La legge – dicono – sancisce questo diritto al fine di garantire il confronto democratico delle forze rappresentative di una collettività. Evidentemente il Sindaco pensa di vivere in un paese nel quale può decidere a suo piacimento di sostituirsi alle leggi dello stato. Magari pensa di governare in un regime autoritario sentendosi così autorizzato ad azzittire le minoranze negando un diritto insindacabile dei Consiglieri comunali. Abbiamo provato anche nella seduta dell’ultimo consiglio comunale di chiedere attraverso una mozione d’ordine l’inserimento dell’argomento Casa della Salute nell’odg, ma anche questo è stato negato».
«Nel frattempo – affermano ancora – tante scene teatrali si sono consumate e anche i 20 giorni previsti dalla norma per la convocazione del consiglio stanno per scadere. Non è più tollerabile accettare questo comportamento arrogante che fa comunque pensare ad un timore verso il confronto nelle sedi istituzionali, timore scaturente sicuramente da un’incapacità di reggere una discussione a più voci che sembra spaventare la maggioranza tutta».
«Visto il reiterare del comportamento omissivo del Sindaco di convocare il consiglio comunale come disciplinato dall’ articolo 39, comma 2 del Tuel – concludono – i gruppi di minoranza hanno depositato nella giornata odierna una diffida, invitando il sindaco a procedere tempestivamente alla convocazione del Consiglio, trasmettendo a S. E. il Prefetto copia della stessa».