DECOLLATURA (CZ) – OMICIDIO IANNAZZO E VESCIO, PENA RIDOTTA A 20 ANNI
Nei primi due gradi di giudizio Domenico e Giovanni Mezzatesta erano stati condannati all’ergastolo
di REDAZIONE
DECOLLATURA (CZ) – 25 OTTOBRE 2017 – La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha emesso la sentenza di condanna a 20 anni di reclusione per Domenico e Giovanni Mezzatesta, che nei primi due gradi di giudizio erano stati condannati alla massima pena dell’ergastolo in quanto ritenuti responsabili del duplice omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, lametini di 29 e 36 anni, avvenuto nel 2013 in un bar di Decollatura.
Nel giugno 2016, la prima sezione della Suprema Corte di Cassazione aveva annullato l’ergastolo per i due Mezzatesta, escludendo la premeditazione ed aveva rimesso gli atti alla Corte d’Assise di appello di Catanzaro per la rideterminazione della pena. Oggi la sentenza: la Corte (Presidente Galati, a latere Commodaro) ha rideterminato la pena in 20 anni di reclusione per entrambi gli imputati.
L’omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio avvenne nel pomeriggio del 19 gennaio 2013 a Decollatura: il delitto fu ripreso interamente dalle telecamere sia all’interno che all’esterno del bar e il filmato è stato una delle prove della colpevolezza di entrambi.
Le telecamere a circuito chiuso, infatti, ripresero tutta l’azione delittuosa. Le indagini, portate avanti dai Carabinieri permisero di individuare immediatamente i responsabili del delitto nei due Mezzatesta: Giovanni, oggi 43enne, fu arrestato il giorno dopo il delitto, nel corso della notte successiva, mentre il padre Domenico, 62enne vigile urbano in pensione, si rese latitante.
Latitanza finita il 14 ottobre del 2014, otto mesi dopo la condanna all’ergastolo in primo grado. A marzo del 2015 la conferma della massima pena in appello mentre nel giugno dell’anno dopo, in Cassazione, ai due, difesi dall’avvocato Francesco Pagliuso, fu annullata la condanna con rinvio a nuovo processo. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Loiacono, Gigliotti e Cantafora.
Per le parti civili, i familiari delle vittime, la difesa era rappresentata dagli avvocati Canzoniere, Andricciola, Larussa e Gallo.