BORGIA (CZ) – ACQUA NON POTABILE, PD: «GIUSTO VEDERCI CHIARO»
“Bene decisione nominare legale al fine di tutelare, nelle sedi opportune”
di REDAZIONE
BORGIA – 9 DICEMBRE 2017 – «Ancora una volta a distanza di pochi mesi dall’ultimo episodio, Borgia ha vissuto nuovamente l’incubo della non potabilità dell’acqua che serve il Centro e le Frazioni di Donnantona e Forìo. Nell’accogliere positivamente la notizia della risoluzione della problematica con la revoca dell’ultimo provvedimento Sindacale emesso il 1° dicembre, è necessario capire a pieno quali siano le cause e scongiurare il reiterarsi di questa situazione anche perché la popolazione borgese ha il diritto di vivere senza il costante dubbio sulla qualità dell’acqua che scorre nelle proprie case».
Lo afferma in una nota il Circolo Pd di Roccelletta di Borgia che aggiunge:«bene ha fatto il Sindaco ad emettere l’Ordinanza per obbligare la società di distribuzione dell’acqua, So.Ri.Cal. S.p.A., ad eseguire lavori di manutenzione straordinaria sull’impianto che ospita il serbatoio, altrettanto favorevolmente accogliamo la scelta di nominare un legale al fine di tutelare, nelle sedi opportune, l’Ente e la cittadinanza tutta, è altresì opportuno da parte dell’Amministrazione Comunale che ci rappresenta, mantenere un atteggiamento incisivo in ogni ambito che riguardi la salute pubblica».
«Anche in condizioni quasi emergenziali è doveroso non evadere i principi della democrazia e del vivere civile, capisaldi della nostra comunità, sentiamo pertanto di condannare aspramente quanto scritto dal fratello del Consigliere di minoranza sulla Pagina Istituzionale del Comune di Borgia su Facebook.
Un rappresentante – si legge ancora nella nota – delle forze dell’ordine infatti dovrebbe avere attitudine al rispetto delle autorità e non screditare su un social network l’immagine e l’affidabilità dell’Ente e dell’Amministrazione formulando commenti abbastanza forti per un rappresentante delle Istituzioni.
«Ci auguriamo – conclude il circolo del Pd – che la Giunta sappia preservare la propria onestà intellettuale anche in questa circostanza che rischia di minare l’autonomia della democrazia».