4 Luglio 2014
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MONTEPAONE (CZ) – POLITICA CHE “SI TIRA INDIETRO” – Franco Froio spiega perché si è dimesso
Un momento della conferenza stampa
L’ormai ex primo cittadino, circondato dagli altri dimissionari della maggioranza, ha scelto una conferenza stampa per rendere note le motivazioni del suo “abbandono”
Fonte: articolo e foto di Gianni Romano (Il Quotidiano della Calabria)
MONTEPAONE (CZ) – 4 LUGLIO 2014 – Il sindaco dimissionario Franco Froio unitamente agli ex assessori, Macrì, Malta e Rattà hanno indetto ieri mattina una conferenza stampa nella quale sono state rese note le motivazioni di questo gesto politico. «Avverto l’ineludibile dovere di rappresentare a voi tutti le ragioni che mi hanno determinato ad assumere una decisione dolorosa ma inevitabile: quella di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Sindaco della mia città»,queste le parole di Froio.
«Tutti voi ben conoscete la mia passione per questo territorio e per il mio paese – ha aggiunto – il mio impegno politico è sempre stato orientato al conseguimento del benessere in una prospettiva di crescita culturale, economica e sociale. Nessuno, infatti, potrà mai affermare che io abbia perseguito fini personali poco commendevoli nell’espletamento del mio mandato amministrativo».
«E proprio per questo – ha continuato – non più tardi di qualche settimana fa, avevo deciso di continuare, di andare avanti nonostante la irriconoscenza politica e personale di un mio ex assessore, che, avvezzo al cambio di casacca ed al tradimento, mi aveva fatto mancare i numeri in consiglio comunale. Ero ugualmente e responsabilmente rimasto al mio posto, convinto che il lavoro e le opere intraprese per il nostro paese fossero ben più importanti della mia dignità personale che rischiava di essere offuscata dal primo voto di sfiducia nella storia del nostro comune».
«Adesso – ha detto ancora – l’interesse in gioco è molto più alto!Le recenti vicende giudiziarie che hanno offuscato l’immagine della nostra comunità – al di la delle responsabilità individuali che verranno sottoposte ad accertamenti ed eventualmente sanzionate – hanno coinvolto un esponente della maggioranza che governava questa città».
«Ebbene – ha sottolineato l’ex sindaco – pur convinto che l’amministratore saprà dimostrare dinanzi alla magistratura inquirente la serietà delle proprie ragioni e la correttezza delle condotte, io ho avvertito il dovere di dare un segnale inequivocabile dell’estraneità della città stessa e della sua amministrazione rispetto a fenomeni di coinvolgimenti delinquenziali comunque qualificati. Montepaone respinge con decisione e con orgoglio qualsiasi tentativo di infiltrazione criminale del suo territorio, della istituzione comunale e del suo tessuto economico e sociale. Ed affinchè questo messaggio assuma la forza ed il significato autentici dello sbarramento verso qualunque sospetto, ho ritenuto necessario consegnare a voi cittadini, oltre che alla politica locale, il compito di difendere l’immagine di Montepaone nella piena libertà che si concretizza con l’espressione del voto».
«Sul piano giudiziario – ha ripetuto – lo dico senza timore di smentite l’amministrazione da me guidata non ha alcunché da temere. Abbiamo agito sempre nel rispetto delle leggi e con assoluta onestà e trasparenza. Di questo sono garante. “Non esiste alcun atto dell’amministrazione comunale che possa nascondere illiceità di qualsivoglia natura o che non sia stato adottato con l’unico obiettivo di perseguire il bene della comunità».
«Intendo chiedere scusa ai cittadini – ha detto ai montepaonesi – perché forse avrei dovuto agire prima di oggi senza procedere a modifiche dell’assetto della giunta che ha certamente colpito soggetti del tutto avulsi da qualsiasi tipo di compromissione. Ma ritenevo, in buona fede, di dover tenere la barra dritta e di continuare la mia azione amministrativa con decisione. Oggi, alla luce degli accadimenti, ho ritenuto più giusto non per me o per i consiglieri od assessori, ma per Montepaone, che si faccia luce con completezza su ogni aspetto della vita amministrativa del comune. E ciò senza che possa esserci neppure l ‘ombra del sospetto di volgari alterazioni manipolatorie della realtà dei fatti».
«La decisione – ha concluso – vi prego di credere, è stata durissima ed ha provocato in me grande sofferenza: sono stato dibattuto tra l’orgoglio da rivendicare e la libertà da consegnare ai miei concittadini. Libertà di scegliere e di fugare qualunque dubbio sulla mia correttezza gestionale».