3 Giugno 2018
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ECCO L’ATLANTE SULLA STORIA DEL CINEMA CALABRESE
Presentato nei giorni scorsi a Cannes. E’ la prima volta che un soveratese presenta un libro sulla storia del cinema calabrese a Cannes
di REDAZIONE
SOVERATO (CZ) – 3 GIUGNO 2018 – Presentato, all’Italian Pavillon, negli spazi dell’Hotel Barriere Le Majestic, l’Atlante cinematografico Cine Tour Calabria – Guida alla Calabria cinematografica con la partecipazione di Maurizio Paparazzo, Giovanni Scarfò, autori del volume; Giuseppe Citrigno, Presidente della Calabria Film Commission e Paride Leporace Direttore della Lucana Film Commission.
A moderare e condurre la giornata è stata Laura Delli Colli, Presidente dei Giornalisti Cinematografici Italiani.
L’atlante cinematografico Cine Tour Calabria – Guida alla Calabria cinematografica è frutto di una paziente ricerca che ha avuto come obiettivo quello di colmare una lacuna storiografica. Si tratta di un’opera di recupero e di riordino dei film girati in Calabria, o anche altrove ma con una ambientazione calabrese. In assoluto la prima storia del cinema calabrese.
Accanto alla proposta cine-turistica in linea con il movie-inducedtourism, il volume certifica in modo inconfutabile che il Cinema realizzato in Calabria ha una sua Storia: dal 1942 al 2017 sono stati girati 183 film di finzione destinati alle sale cinematografiche e al piccolo schermo.
“La proposta di realizzare la presente pubblicazione è stata subito condivisa da Paride Leporace nella sua veste di allora direttore della Calabria Film Commission. Il progetto è stato poi varato grazie al contributo della Fondazione Calabria Film Commission e della Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania – spiegano gli autori -Ma un particolare, sentito, grande ringraziamento va al Presidente Mario Oliverio che ha creduto sin dall’inizio in questa iniziativa culturale, l’ha sostenuta e incoraggiata lasciando così un’ulteriore, ennesima e prestigiosa testimonianza del suo mandato istituzionale”.
La rassegna è basata sulla raccolta di dati tratti da giornali, riviste specializzate, internet e su informazioni raccolte “sul campo”, testimonianze di registi, produttori, attori, collaboratori vari e la memoria della gente. Il materiale raccolto è stato successivamente diviso in 8 itinerari cineturistici raggruppando i film nelle zone e nelle località dove sono stati ambientati.
Oltre alle notizie riguardanti i film, il volume offre una serie di informazioni di carattere storico e culturale a cui hanno dato voce lo storico Ulderico Nisticò e la scrittrice Daniela Rabia.Gli itinerari cinematografici sono diventati così cine-turistici. “Un testo di facile e utile consultazione per le produzioni cinematografiche in cerca di location, per scenografi e location manager, per gli studiosi e gli appassionati di cinema, per i turisti che desiderano approfondire la conoscenza della loro destinazione turistica e per i calabresi che vogliono avere un panorama complessivo dei film e dei luoghi interessati al cinema” così si legge nell’introduzione.
Era necessaria anche per la Calabria una guida che desse con immediatezza delle indicazioni precise, dei suggerimenti e idee utili alle produzioni. Da qui la scelta di offrire una campionatura di 180 foto originali realizzate da 5 fotografi (Renda, Galluccio, Guido, Oppido e Tolisano) distribuiti sull’intero territorio calabrese. La preferenza per questo tipo di impostazione ha portato a quella che si può definire la visualizzazione dell’identità paesaggistica calabrese.
Le immagini scelte secondo un taglio cinematografico per ogni cine-itinerarionon sono quindi solo utili a suggerire delle potenziali location per le produzioni (e quindi una guida per addentrarsicon metodo in un territorio sconosciuto) ma anche a visualizzare la specificità di ogni area.Gli 8 itinerari cine-turistici rimandano ciascuno a 8 identità territoriali che a loro volta,nel loro insieme, rinviano all’identità più generale dell’intera regione. E finalmente la visualizzano.
Le potenzialità paesaggistiche e scenografiche della Calabria appaiono così di una varietà, di una spettacolarità e di una ricchezza inattesa.Funzionale a questo discorso è il paesaggio,che è stato sin dal 1942 il vero motore attrattivo delle produzioni cinematografiche. Sono state le montagne, i boschi, gli altopiani e i laghi ad attrarre le produzioni e i registi. Successivamente, il cinema ha scoperto anche le coste, la spiaggia, il mare. In ogni caso è il paesaggio, gli “esterni”, che affascinano.
La ricerca dei luoghi e dei film girati nel passato ha portato così alla definizione di una Storia che è anche sguardo in prospettiva, apertura verso soluzioni scenografiche e ambientazioni possibili. Il paesaggio calabrese è fatto di luce, di cielo, di vertigine, di contemplazione, di smarrimento e di profondità.
Come viene evidenziato nella quarta di copertina, il cinema realizzato in Calabria ha raggiunto il punto più alto ed esaltante della sua storia. Non si era mai verificata nel passato una “congiunzione astrale” così fortunata e tale da assistere a successi internazionali di film come “Anime nere” di Francesco Munzi.
Né si era mai verificato che giovani registi ricevessero apprezzamenti in tutto il mondo come nel caso di Jonas Carpignano per “A Ciambra” e di Aldo Iuliano per “Penalty”, o premi prestigiosi come per “Bismillah” di Alessandro Grande o per “The Millionaires” di Claudio Santamaria.La Calabria è uno straordinario set a cielo aperto.
Lo hanno colto registi di talento del calibro di Camerini, De Seta, Comencini, Germi, Castellani, Rossellini, Monicelli, Pasolini, Bellocchio, che hanno scelto la suggestiva luce del cielo calabrese per esprimere la loro arte. E tanti altri ancora più recentemente come Amelio, Wenders, Nuti, Frammartino, Rohrwacher, Avati, di Robilant, Manfredonia, Carlei, Calopresti, Mollo, Boyle.Cine Tour Calabria – Guida alla Calabria cinematografica, con la sua divisione in otto itinerari cineturistici, vuole essere un invito a scoprire nuove location ma anche e soprattutto un sentiero tracciato per tutti coloro che hanno voglia di conoscere, visitare, esplorare una terra in cui le coste lambite dalle acque dei mari Jonio e Tirreno, le altitudini delle vette del Pollino, della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte, i castelli, le chiese, le cattedrali, i palazzi sono solo i tesori più evidenti.
Molto altro, come accade per le cose più preziose, è dato di trovare a chi ha la pazienza e il tempo di cercare e immaginare. Un testo visionario, dunque, per andare oltre il guardare e incominciare a vedere, come in un film.